La vitamina D è una vitamina liposolubile essenziale per il benessere dell’osso, dell’omeostasi e del fosforo. La carenza di vitamina D è ormai molto comune nel mondo occidentale e può causare osteoporosi, patologie autoimmuni e altre condizioni.
Cosa succede quando la Vitamina D è bassa?
La carenza di vitamina D si definisce come la presenza di insufficienti livelli di vitamina D nell’organismo. Secondo l’Università di Harvard, a livello mondiale, la carenza di vitamina D riguarderebbe circa un miliardo di persone.
I sintomi più comuni sono:
- dolore alle ossa;
- dolore alle articolazioni;
- dolori muscolari;
- debolezza muscolare;
- ossa fragili.
Cause della Vitamina D bassa
Le cause di carenza possono essere molteplici e dipendere da variabili quali: soggettività, latitudine, stile di vita e alimentazione. Le più comuni sono: inadeguata esposizione solare; insufficiente apporto alimentare malattie renali o epatiche aumento del fabbisogno assunzione di alcuni specifici farmaci. Per conoscere i livelli di vitamina D presenti nel sangue, basta recarsi in un laboratorio analisi ed eseguire un prelievo ematico. In genere un individuo sano presenta un’adeguata quantità di vitamina D quando la concentrazione di 25-OH-D è compresa tra le 75 nmol/l (30ng/ml) e le 200 nmol/L (80ng/ml). I medici, pertanto, cominciano a parlare di carenza di vitamina D, quando la concentrazione di 25-OH-D è inferiore alle 30 nmol/l (12 ng/ml).
COVID-19 e Vitamina D
La carenza di Vitamina D (VitD) sembrerebbe associata a stadi clinici di COVID-19 più compromessi. E’ quanto emerge da uno studio retrospettivo su 52 pazienti, che ha visto la collaborazione dell’ISS, dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma e di altre istituzioni, pubblicato sulla rivista Respiratory Research.
Per lo studio sono stati arruolati 52 pazienti affetti da infezione da COVID-19 con coinvolgimento polmonare (27 femmine e 25 maschi, l’età mediana era di 68,4 anni). I livelli di vitamina D erano carenti (con livelli plasmatici di VitD molto bassi, sotto 10 ng/ml) nell’80% dei pazienti, insufficienti nel 6,5% e normali nel 13,5%.
Come aumentare i livelli di Vitamina D?
È raccomandabile prevenire la carenza di vitamina D esponendosi regolarmente alla luce solare (senza eccedere) e consumando regolarmente i cibi ricchi di vitamina D. Tra i cibi che ne sono più ricchi ci sono alcuni pesci con elevato contenuto di grassi (come il salmone), l’olio di pesce, il tuorlo d’uovo o alcuni alimenti addizionati, come latte e cereali. L’olio di fegato di pesce rappresenta la fonte alimentare a contenuto più elevato di vitamina D:
- 100 grammi di olio di fegato di merluzzo contengono 100.000 UI di vitamina D
- 100 grammi di olio di fegato di tonno contengono 200.000 UI di vitamina D
- 100 grammi di olio di fegato di ippoglosso contengono 2.000.000 UI di vitamina D
Nelle uova la vitamina D è prevalentemente confinata nel tuorlo:
- 100 grammi di tuorlo essiccato d’uovo contengono 458 UI di vitamina D
- 100 grammi di uovo, in polvere, contengono 321 UI di vitamina D
- 100 grammi di tuorlo d’uovo fresco contengono 218 UI di vitamina D
- 100 grammi di uovo di gallina fritto, intero, sodo o alla coque contengono 87 UI di vitamina D
- 100 grammi di uovo d’oca contengono 66 UI di vitamina D
Il trattamento o di un’eventuale ipovitaminosi D consiste in una terapia farmacologica – per esempio a base di vit. D3 – atta a risollevare immediatamente i livelli sanguigni di vit. D.