L’atto di decorare gli alberi durante le festività natalizie è un’usanza antica che si radica in tradizioni millenarie di diverse culture. Se preparare l’albero è un momento di gioia condivisa, la sua rimozione richiede attenzione, poiché la credenza popolare suggerisce che farlo prima di una data specifica possa portare sfortuna.
La tradizione dell’Epifania
Secondo la tradizione popolare, l’albero di Natale dovrebbe rimanere in casa fino alla dodicesima notte dopo il 25 dicembre, ovvero tra il 5 e il 6 gennaio. Questa data è collegata all’Epifania, la celebrazione cristiana in cui i Re Magi giunsero a Betlemme per omaggiare il neonato Gesù. Il 6 gennaio simboleggia il culmine del periodo natalizio, segnando il termine del viaggio dei Re Magi.
Il significato simbolico
Secondo la leggenda, i Re Magi impiegarono dodici giorni per raggiungere Betlemme, guidati dalle luci decorative sull’albero di Natale. Smontare l’albero prima di questa notte speciale sarebbe considerato prematuro e sfortunato. Questo atto interromperebbe simbolicamente il viaggio dei Re Magi, indicando una fine anticipata della loro ricerca del Messia.
Mantenere viva l’atmosfera festosa
Inoltre, la rimozione anticipata dell’albero può essere interpretata come un addio affrettato alle festività. Conservare l’albero fino alla dodicesima notte consente di prolungare la magia del Natale, preservando l’energia positiva e la gioia che la stagione porta nelle case. Questo gesto diventa un modo di onorare il significato simbolico dell’albero di Natale nel contesto delle celebrazioni natalizie. Smontare l’albero di Natale dopo l’Epifania diventa un atto di rispetto per le tradizioni, preservando la simbologia e la magia della festa.