“Non vorremmo che tutto questo parlare dei temi ambientalisti, seppure sacrosanti, ci distraesse dal porre sotto attenzione altre questioni che meritano pari considerazione. In particolare, non vorrei che sul tema a me caro di Iblea Acque si commettessero alcuni errori”. Lo sottolinea il consigliere comunale di Coraggio Comiso, Salvo Liuzzo, che ricorda come abbia riferito in aula qualche settimana fa che il nuovo gestore “che ha rilevato i nostri impianti dal primo di agosto non ha ancora effettuato la volturazione delle utenze relative all’emungimento delle acque dei pozzi trivellati nonché al funzionamento dei depuratori di Comiso e Pedalino.
Cosa significa questo? – aggiunge – In pratica che le bollette dell’energia elettrica stanno arrivando intestate al Comune di Comiso e non a Iblea Acque Spa. Quindi, il Comune dovrebbe farsi carico di bollette che non dovrebbe pagare. Considerate che stiamo parlando di quasi 200.000 euro al mese. Non vorrei che qualcuno pensi di risolvere il problema emettendo fattura ad Iblea Acque per farsi restituire i soldi anticipati (ammesso che le bollette siano state pagate)”. “Un’escamotage del genere – precisa Liuzzo – sarebbe illegale e non impegnerebbe in alcun modo Iblea Acque Spa a restituirci quanto dovuto. Tutto ciò fermo restando che, in una situazione normale, piuttosto che usare i Comuni come bancomat, bisognerebbe procedere alla ricapitalizzazione.
Cosa a mio avviso necessaria visto che stiamo parlando di un’azienda fondata con un capitale sociale di 100.000 euro, a malapena bastevole per pagare gli stipendi lordi di un anno all’amministratore della ditta. Ma siccome ci troviamo in provincia di Ragusa, tutto è possibile. E’ evidente, però, che noi non ci stiamo. E denunceremo tutto ciò che, secondo noi, non va”.