Anche a Ragusa, sabato scorso, come in molte altre città d’Italia, si è tenuta una manifestazione contro la guerra nella striscia di Gaza, organizzata dal Comitato spontaneo CESSATE-IL-FUOCO ESTREMO SUD. Lo stesso Comitato ha voluto spiegare i motivi della mobilitazione in una nota stampa che riportiamo di seguito. STOP GUERRA. I colori della Palestina in evidenza e un appello, semplice, su un grande lenzuolo bianco. È successo oggi, sabato 13 gennaio, in piazza San Giovanni a Ragusa.
Per chiedere di non abituarci alla violenza. Per chiedere di fermare le armi. Per chiedere di fermare i bombardamenti. Per dire che al vile e mostruoso attacco terroristico di Hamas, il governo israeliano di estrema destra di Netanyahu non avrebbe dovuto rispondere distruggendo case, scuole, ospedali, rifugi umanitari e massacrando migliaia di donne, migliaia e migliaia di bambini, centinaia di coraggiosi giornalisti, operatori dell’Onu e delle Ong, migliaia e migliaia di cittadini innocenti come noi, che con la lotta dei grandi potenti non vogliono averci nulla a che fare.
La violentissima e barbara rappresaglia di Israele contro i cittadini palestinesi è un crimine contro l’umanità, è un genocidio! Non ci possono essere altre definizioni.
Noi non abbiamo più bisogno di condannare Hamas, sia perché l’abbiamo già fatto definendoli barbari terroristi, sia perché Hamas non rappresenta tutto il popolo palestinese e, soprattutto, perché oggi è Israele che deve dimostrare di non essere altrettanto terrorista del nemico che dice di voler combattere. Oggi è Israele che viola le risoluzioni dell’Onu, che calpesta la Convenzione internazionale contro i genocidi, che deve dimostrare di essere una nazione veramente democratica e ossequiosa delle decisioni delle Nazioni Unite. A noi, invece, oggi, Israele appare come un’etnia che da vittima è diventata a sua volta carnefice, come uno Stato che giustifica la propria barbarie mentendo, come un popolo accecato dall’odio, straordinariamente obbediente alle follie di un criminale di Stato come Netanyahu. Ecco perché siamo noi semplici cittadini che dobbiamo agire!
Fare il massimo della pressione possibile sulle autorità e sulle istituzioni di ogni Paese del pianeta per il ritiro dell’esercito israeliano da tutti i territori occupati; per l’invio immediato dei necessari aiuti umanitari per salvare la popolazione di Gaza; per il riconoscimento della Palestina come Stato membro dell’Onu; per l’invio di una “Forza di Pace” delle Nazioni Unite che si interponga concretamente fra la Palestina e Israele in maniera da garantire la sicurezza ad entrambi i popoli; e, non per ultimo, per il rilascio senza condizioni di tutti gli ostaggi israeliani ancora oggi sotto sequestro! Sono i nostri Governi che devono intervenire, come ha fatto lo Stato del Sudafrica, per imporre a Israele l’immediato CESSATE-IL-FUOCO. Sono i nostri Rappresentanti nelle Istituzioni che devono alzare la voce. Sono gli Amministratori e i Sindaci delle nostre città che devono diventare con coerenza e coraggio promotori di Pace. (da.di.)