Uomini e donne retribuiti in maniera equa. E’ lo scopo del disegno di legge, di cui è relatore l’Onorevole Ignazio Abbate, esitato dalla prima commissione “Affari istituzionali” all’ARS che prevede interventi per il contrasto al divario retributivo di genere. Il testo prevede l’istituzione di un elenco regionale della imprese private certificate in materia di pari opportunità di lavoro e parità retributiva di genere. Grazie al disegno di legge sono previsti appositi contributi per le imprese inserite nel suddetto elenco ed una riduzione del 50 per cento dell’aliquota dell’Irap nel caso di nuove assunzione di donne.
“Oggi è una giornata storica – commenta il Presidente della I Commissione, On. Ignazio Abbate – perché è stato approvato all’unanimità un disegno di legge che guarda al presente ma soprattutto al futuro, ad una parificazione necessaria per la quale si lavora a vari livelli da tempo. Quello esitato oggi è un disegno di legge completo e congruo ai reali bisogni delle lavoratrici. Rappresenta la sintesi di due diversi disegni di legge presentati dal PD e dal Movimento 5 Stelle alla quale abbiamo aggiunto le osservazioni delle associazioni di categoria e dei privati cittadini. Dunque è un disegno di legge che è sintesi di collaborazione e diversità di idee. In tale disegno è prevista l’istituzione di un osservatorio sul mercato del lavoro finalizzato all’emersione delle discriminazioni retributive di genere.
Un ruolo fondamentale reciteranno gli “sportelli donna” che avranno il compito di favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Nel disegno di legge è contenuto anche un articolo che prevede politiche volte a contrastare le violenze di genere attraverso misure per l’inserimento e il reinserimento sociale e lavorativo delle donne vittime di violenza. Sono inoltre istituiti voucher per i servizi di baby sitting e implementazione dei servizi di asili nido”. La norma che prevede complessivamente lo stanziamento di un milione di euro, è stata e inviata alla commissione bilancio che dovrà esprimere il parere prima del ritorno in Commissione Affari Istituzionali.