E’ ancora la questione turismo a tenere banco nel dibattito politico cittadino. E proprio mentre il sindaco Peppe Cassì incontrava gli operatori del settore a Marina di Ragusa nel pomeriggio del 17 gennaio, già il giorno dopo poteva iscrivere al suo carnet di biasimi un durissimo attacco da parte del coordinatore locale di Fratelli di Italia, Luca Poidomani che a proposito dell’incontro afferma “da una parte è auspicabile ma dall’altra rende chiaro il senso del vuoto totale su cui si è viaggiato, visto che non c’è stata e non c’è alcuna programmazione e piuttosto si cerca di carpire queste idee dagli stessi operatori”. Ma questa era solo la parte conclusiva di un lungo documento in cui il segretario meloniano di Ragusa fa le pulci all’intera politica turistica del sindaco, senza distinzione tra il primo mandato e l’attuale, tanto da fargli affermare “un grande vuoto che si sta cercando di riempire con scelte opinabili. Dopo quasi sei anni di Cassì ancora fermi al palo”.
Quindi Poidomani, con l’appoggio dell’intero coordinamento cittadino che ha esaminato la vicenda, incalza “sono passati quasi sei anni dall’insediamento del sindaco Cassì e, in materia di turismo, il primo cittadino continua a chiedere tempo per una valutazione sul suo operato e sulle strategie messe in campo. Nel frattempo, dal 2018 ad oggi, abbiamo assistito passivamente alla chiusura di due importantissime infrastrutture turistiche site sul territorio di Ragusa quali il Donnafugata Resort e il Club Med con la conseguente perdita di centinaia di posti di lavoro e di un indotto economico di decine di milioni di euro; ad un calo inesorabile delle somme incassate attraverso la tassa di soggiorno nonostante l’aumento del 50% dell’aliquota, il lavoro di recupero delle somme non versate da parte degli uffici e l’estensione dell’imposta anche agli ospiti delle locazioni turistiche; ad un dispendioso Piano strategico del turismo rimasto ancora su carta; a una nomina di una serie di esperti a pagamento più o meno titolati; e ad un gran numero di promesse che hanno ben poco di concreto e che sanno tanto di un atto di fede”.
Da queste premesse emergerebbe dunque, per Poidomani, una totale débacle della politica turistica del sindaco, a cui oppone alcune riflessioni. Che, prosegue il coordinatore di FdI, “sorgono spontanee alla luce delle ultime dichiarazioni del sindaco sull’andamento della stagione turistica 2023. I dati forniti, frutto di un raffronto tra i numeri del Touristat relativi alle presenze del 2019 con quelli dell’anno appena trascorso, sono apparsi subito privi di un qualsiasi fondamento scientifico, in quanto il Touristat è entrato pienamente a regime solo a partire dal 2023. Pertanto, un primo rilievo è che od oggi non si ha una visione reale, attuale e rigorosa dell’andamento dei flussi turistici. Sorge spontaneo, allora, chiedersi, data questa fondamentale carenza, come sia stato possibile costruire un Piano strategico del turismo che non parta da una esatta e scientifica conoscenza di tali dati; e, conseguentemente, se abbia un senso la “messa a terra” del suddetto piano che i nuovi esperti del sindaco dovrebbero realizzare”.
“Una seconda riflessione – continua il coordinatore cittadino di FdI – riguarda gli effetti potenziali di certe affermazioni: sostenere, come ha fatto diciamo con superficialità Cassì, che i flussi turistici siano in linea con quelli prepandemia nonostante la chiusura del Club Med, vuol dire creare un falso affidamento da parte dei cittadini e delle aziende i quali potrebbero, sulla base delle informazioni ricevute, decidere di mettersi in gioco ed investire nel settore turistico senza poi ottenere i risultati preventivati nei loro business plan. Una terza ed ultima riflessione riguarda l’assoluta mancanza di concretezza programmatica che parte, come evidenziato, dalla fallace analisi dei dati e che si concretizza in un errato approccio metodologico frutto di una confusionaria commistione tra obiettivi cui deve mirare la Pubblica amministrazione con quelli cui devono mirare i privati, e, nell’ambito più strettamente pubblico, da una ancora più confusionaria commistione degli obiettivi che un Comune può cercare di raggiungere con le sue competenze e le sue risorse con quelli di pertinenza di altri enti territoriali. Ad oggi l’operato di Cassì in materia di turismo è fallimentare e dimostra quanto sia stata inadeguata e infausta per la nostra città la scelta di mantenere per sé tale delega. Il turismo è un settore chiave per lo sviluppo economico della nostra città, in esso tanti concittadini ripongono le loro speranze. Non è ammissibile che il sindaco perseveri, forse per un suo capriccio personale, in azioni che non stanno portando a nulla di buono”. (da.di.)