I contendenti di questa polemica, l’ennesima, sul centro storico superiore di Ragusa, sono due: Filippo Angelica, neo coordinatore cittadino di Italia viva, fresco di designazione, e Maria Grazia Criscione, vicepresidente di Direzione Ragusa, la ‘forma’ politica assunta qualche tempo fa dal movimento civico che si raccoglie intorno al sindaco Peppe Cassì e la cui espressione consiliare è la Lista Cassìsindaco. Parliamo di polemica, anche se ci è subito apparsa molto sbilanciata nel metodo usato. Angelica ha lanciato sul piatto della bilancia una lunga serie di riflessioni (condivisibili o meno, ma questo spetta ai lettori stabilirlo) mentre Criscione, usando lo stile cassìniano di superba superiorità che stabilisce che all’avversario politico non si controbatte perché non ne vale la pena, liquida le riflessioni di Angelica con infastidita nonchalance. Come è nostra abitudine riportiamo i due documenti integralmente. “Il centro storico di Ragusa continua a essere lasciato al proprio destino, Angelica (Italia viva): “servono provvedimenti d’impatto. una provocazione? la via roma isola pedonale ha perso oggi la sua ragion d’essere”.
Il neocoordinatore cittadino di Italia Viva a Ragusa, Filippo Angelica, si sta occupando di evidenziare tutte le problematiche che riguardano da vicino la città. “Di volta in volta – sottolinea – affronteremo degli argomenti per noi cruciali. Lo facciamo convinti delle prerogative di questo partito che sta puntando, più di altri, a dare ascolto alle periferie, a intercettare le esigenze dei cittadini, a recuperare una certa sensibilità, che è poi quello che mi ha convinto ad accettare questo incarico, nel fare politica attraverso una sintesi delle necessità dei territori per poi individuare le opportune soluzioni”. Angelica spiega che, come primo punto, è cruciale occuparsi del centro storico cittadino. “Al di là della progettualità diffusa più volte enunciata dal sindaco, a cominciare dall’inaugurazione del presidio della polizia locale venerdì pomeriggio in piazza San Giovanni – afferma Angelica – a me pare che il centro storico sia stato lasciato al proprio destino.
E’ questo, almeno, quello che si percepisce nella quotidianità, ovviamente senza alcuna responsabilità da parte dell’attuale assessore al Centro storico, Giovanni Gurrieri, che si è insediato appena da pochi mesi. Ci sono vie importanti della nostra città, penso a viale Tenente Lena piuttosto che a piazza Libertà per non dire della stessa via Roma, in cui il disagio e l’imbarazzo sotto gli occhi di tutti. Su via Roma, poi, vorrei portare avanti una riflessione in particolare. Si continua a perseguire l’idea dell’isola pedonale con non so quali riscontri effettivi. E si badi bene: noi non siamo contro l’isola pedonale. Ci mancherebbe altro. Ma chiediamoci: oggi, la via Roma possiede tutte quelle caratteristiche, quelle peculiarità, tutte le motivazioni che la giustificano come isola pedonale? A nostro avviso no. E lo dico perché non ci sono quelle ragioni che legittimino una tale condizione visto che, purtroppo, i due terzi delle attività commerciali sono chiuse, la pubblica illuminazione è carente, non ci sono motivi di attrazione che spingano i ragusani piuttosto che chi viene da fuori a frequentarla. Mi chiedo: perché oggi dovrei fare una passeggiata in via Roma? Che cosa mi spingerebbe a farlo? Purtroppo, poco o nulla.
Quindi, continuare a insistere con questa scelta sembra una sorta di accanimento terapeutico. La via Roma, piuttosto, ha bisogno di interventi strutturali adeguati che la rendano davvero un’isola pedonale al passo con i tempi e in grado di attirare i turisti. E, soprattutto, occorre attivare politiche serie e di incentivo per quanti intendono risiedere in centro storico, sempre più un ghetto. Dopo sei anni, ci aspettavamo scelte più decise da parte del sindaco e non quelle di cantieri che, come abbiamo visto, lasciano il tempo che trovano perché in realtà se è vero che riqualificano questa parte della città è altrettanto vero che non sono riusciti a smuovere le masse visto che tante questioni restano irrisolte. A cominciare da regolamentazioni più specifiche che consentirebbero di agevolare l’acquisizione degli immobili da parte dei privati rendendo gli stessi più in grado di rispondere alle esigenze soprattutto delle giovani coppie che, invece di scegliere un alloggio in periferia, potrebbero decidere di contribuire a rianimare il centro. E a proposito di incentivi, non mi pare che abbia sortito questo grande successo il progetto “Sto a Ragusa” per favorire la presenza di nuove attività commerciali in centro storico.
Progetto per cui, a quanto sembra, sono stati stanziati oltre centomila euro. Forse, ci si aspettava una marcia in più da questo provvedimento. Perché, anche da questo punto di vista, ancora oggi, il centro storico lascia a desiderare”. E questa invece la replica di Maria Grazia Criscione, vicepresidente di Direzione Ragusa. “È una storia già vista: per presentarsi alla scena politica si fa un comunicato dove si parla (male) della via Roma e del Centro senza avanzare proposte nuove. Sperando di ottenere una qualche visibilità, si cavalcano stereotipi che non fanno bene proprio al Centro storico e per di più lo si fa in un momento in cui l’Amministrazione riapre gli spazi abbandonati della ex biblioteca, apre il presidio della Municipale in Centro, rinnova l’infopoint di Piazza San Giovanni; in un momento in cui i commercianti finalmente si consorziano e animano un programma di eventi che continua a richiamare pubblico. Dovremmo smetterla di parlare del Centro solo per scopi politici, senza però viverlo neanche per prendere un caffè. Cominciamo invece a sostenere chi ogni giorno lavora per migliorarlo e smettiamo di alimentare inutili pregiudizi”. (daniele distefano)