Figuriamoci se poteva mancare la controreplica di Filippo Angelica alla risposta che il movimento civico del sindaco Cassì, Direzione Ragusa, aveva dato alle sue riflessioni come coordinatore cittadino di Italia Viva su via Roma e sul centro storico. Del resto, noi per primi, avevamo giudicato “la polemica molto sbilanciata nel metodo usato, in quanto Angelica aveva lanciato sul piatto della bilancia una lunga serie di riflessioni mentre Maria Grazia Criscione, vicepresidente di Direzione Ragusa, usando lo stile cassìniano di superba superiorità che stabilisce che all’avversario politico non si controbatte perché non ne vale la pena, liquidava le riflessioni di Angelica con infastidita nonchalance”.
E lo avevamo affermato senza alcuna prevenzione nei confronti della formazione civica di Cassì ma soltanto perché riteniamo che nel dibattito politico occorre ribattere alle affermazioni contrapposte punto per punto. E proprio su questa linea conduttrice si è sviluppata la controreplica di Filippo Angelica. Leggiamola. “Una risposta da buona yesman, anzi yeswoman, da parte di chi fa una difesa d’ufficio senza entrare nel merito dell’argomento”. Così il coordinatore cittadino di Italia Viva Ragusa, Filippo Angelica, controreplica alla vicepresidente di Direzione Ragusa, Maria Grazia Criscione, a proposito dello stato di abbandono in cui versa il centro storico. “Criscione non entra nel merito – aggiunge Angelica – o perché non conosce quello di cui stiamo parlando o perché abbiamo detto cose inconfutabili. In ogni caso apprezziamo la sua fedeltà al sindaco anche quando, forse, ci sarebbe da stare in silenzio e prendere per buone certe criticità del tutto obiettive.
Lungi da noi l’idea di fare polemica. Vogliamo soltanto fornire un contributo. Purtroppo, a noi pare che il sindaco si innamori solo ed esclusivamente delle proprie idee, non avendo l’umiltà di una certa capacità di ascolto, che è quello che sta cercando di fare con questi incontri sul turismo in fase di svolgimento proprio in questi giorni. Speriamo che per il futuro l’atteggiamento politico possa essere modificato”. (da.di.)