Abbiamo parlato ieri di come nella seduta consiliare di Ragusa di lunedì scorso sia finalmente venuto alla luce quello che abbiamo definito ‘il caso Abbate’. Ovvero l’influenza del parlamentare DC modicano sulla politica ragusana, anche in considerazione del fatto che Abbate può contare su una nutrita pattuglia di consiglieri comunali di maggioranza e di assessori a lui fedeli. E proprio nel corso di quella seduta consiliare gli strali di opposizioni ma anche di esponenti della maggioranza hanno avuto come bersaglio la consigliera e vicepresidente del consesso, Rossana Caruso, che in varie occasioni ha ringraziato Abbate per i suoi interventi finanziari a favore del Comune di Ragusa.
Ultimo in ordine di tempo un finanziamento di 100 mila euro per la realizzazione di una casa per anziani a Marina di Ragusa, all’ interno della preesistente struttura che già ospita “la cittadella dei ragazzi e delle famiglie”, Intervento, afferma il post del deputato scudocrociato “la cui idea è stata del vicepresidente del consiglio comunale di Ragusa Rossana Caruso”. Ma di questi interventi, parecchi altri se ne possono citare, in una interazione continua tra Abbate e la sua principale referente ragusana. Ma nonostante questa attenzione per il Comune capoluogo da parte del politico modicano, ci sono aspetti che alcuni hanno ritenuto sostanzialmente negativi per la città di Ragusa. Ed ecco che nei giorni successivi alla seduta consiliare di inizio settimana, Ignazio Abbate in prima persona è stato chiamato direttamente in causa dal consigliere di opposizione Gaetano Mauro, della lista Generazione, sulla sanità, in una nota stampa che riprende i contenuti dell’intervento consiliare dello stesso Mauro, che parla di “un’altro scippo alla città di Ragusa nell’indifferenza generale” e che muove “pesanti critiche all’Amministrazione Cassì, rea di non avere mosso nessuna azione a tutela dell’ospedale ragusano, Giovanni Paolo II”.
Poi Gaetano Mauro diventa un fiume in piena “apprendo con incredulità e stupore, da roboanti comunicati stampa del deputato regionale dell’area modicana e del sindaco della città di Modica, che si esulta rivendicando il risultato di avere avuto nel distretto sanitario di Modica più ore a disposizione per alcune specialistiche ambulatoriali in quattro branche interne dell’Asp ragusana, si dice, per alleggerire il carico sugli ospedali e fare scorrere le liste d’attesa. Ora, atteso che l’informazione è già di per sé fuorviante in quanto su queste branche non ci sono lunghe liste d’attesa, e sui quali dati mi riprometto di intervenire nei prossimi giorni, dalle letture delle carte e da una analisi approfondita sulle procedure di questa nuova mobilità interaziendale, scopriamo che la Città di Ragusa ha subito un vero e proprio scippo, nell’indifferenza generale. Sono più preciso e diretto. A Ragusa, non sarà più possibile fare visite specialistiche ambulatoriali in reumatologia.
Si tratta di sei ore settimanali che perdiamo a beneficio del distretto sanitario di Modica. Il cittadino che ha bisogno di una visita con lo specialista reumatologo, dovrà rivolgersi al privato Signor sindaco, mi rivolgo a Lei , in quanto massima autorità sanitaria in città. Sarebbe ora che si interrogasse, tra una inaugurazione e l’altra, sulla situazione sanitaria della nostra sanità che registra un arretramento pericoloso scapito di altri territori. Non vogliamo abdicare e rinunciare-conclude Mauro- ai principi base che hanno ispirato l’assistenza sanitaria: assistenza gratuita, universale, uguale per tutti!
Il malato in difficoltà cerca di arrangiarsi, risolve i problemi di tasca propria e si rivolge sempre più al privato dove incontra sempre più spesso il medico della struttura pubblica. Si vuole andare verso un rafforzamento del privato o si crede ancora nel pubblico? Si vuole risparmiare negli investimenti per il servizio sanitario pubblico perché tanto ci penserà il privato? Si vogliono lasciar andare le cose così come stanno o si pensa di difendere, come è giusta che sia, la nostra città?” (daniele distefano)