E’ questa la quarta interrogazione in una settimana presentata dal consigliere comunale del Pd di Modica, Giovanni Spadaro. Riguarda “il costo del fenomeno randagismo” nella Città della Contea ed è indirizzata al Presidente del Consiglio, al Sindaco, all’Assessore al Randagismo, al Dirigente Ufficio Randagismo. In essa si legge “il sottoscritto consigliere comunale leggendo il decreto di assegnazione di fondi per il randagismo con indicate tutte le spese che ogni comune spende per il randagismo, ha notato che il Comune di Modica per gestire il fenomeno del randagismo ha dei costi di gran lunga superiori a quelli sostenuti dai comuni viciniori. Pertanto chiedo di conoscere di quanti cani randagi il Comune si prende cura e dove si trovano accuditi, se solo al canile comunale o anche presso altre strutture e quali controlli vengono effettuati.
Infine, ritengo opportuno che la cittadinanza sappia i costi sostenuti per ogni randagio. Con la presente interrogazione si chiede quindi una relazione sui quesiti posti”. Al di là della semplicità delle domande poste dal consigliere Spadaro, riteniamo che sotto la superficie ci siano intenti più ‘spinosi e pungenti’ Non ci azzardiamo a fare ipotesi, ma non possiamo non ricordare e ci corre il dovere di evidenziarlo, che anche a Ragusa, questa settimana, la ripartizione dei fondi regionali per il fenomeno del randagismo, era stato affrontato dal consigliere comunale Saverio Buscemi, della lista De Luca per Cassì e coordinatore provinciale di Sud chiama Nord. Ed era stato affrontato nell’ambito di un intervento consiliare e di una successiva nota stampa, in chiave fortemente critica nei confronti dell’operato del deputato Dc modicano, Ignazio Abbate, pur mai citato per nome. E sulla fattispecie dei fondi per il randagismo, Buscemi aveva detto testualmente “fondi per il randagismo, mancanza di proporzione nell’erogazione ai Comuni del nostro territorio.
Qual è la logica seguita? In provincia di Ragusa sono arrivati complessivamente 417mila euro con riferimento ai fondi legati al randagismo. Di questi, quasi la metà, vale a dire 206mila euro, sono andati a Modica, il resto per gli altri Comuni iblei che ne hanno fatto richiesta. Vorremmo capire qual è il senso logico dell’attribuzione di queste risorse economiche se si considera che Modica ha 54mila abitanti mentre, ad esempio, Messina è riuscita a percepire appena 112mila euro. Quindi o a Modica i cani sono ospitati in hotel a cinque stelle oppure c’è qualcosa che non funziona e non vorremmo ritrovarci a dovere gestire le briciole che la politica, attraverso i suoi canali, ha scelto di riservare alla nostra città. Dove, tra l’altro, è operativo l’unico rifugio sanitario comunale regolarmente costituito e che, quindi, avrebbe la necessità di fare in modo che i supporti arrivassero in maniera decisa. O, quantomeno, fossero erogati in maniera proporzionale ai territori”. E che nessuno creda che si possa trattare di puri e semplici sfoghi campanilistici o di rivalità tra il comune capoluogo e la Città della Contea. Pensiamo piuttosto sia necessario chiarire a Palermo e con il Governo Schifani in primis, la corretta ripartizione dei fondi regionali di qualsiasi genere secondo criteri super partes e senza ‘simpatie e/o parentele politiche’. (da.di.)