Il senatore Salvo Sallemi di Fratelli d’Italia ha depositato un’interrogazione sull’aeroporto di Comiso rivolta al ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Nello specifico Sallemi chiede notizie relative ai bandi per la continuità territoriale e per l’attivazione delle rotte a prezzi calmierati per i residenti, nonché ha chiesto notizie relativamente alle strategie dello sviluppo dello scalo.
“La storia dei bandi per la continuità territoriale da e per l’aeroporto di Comiso è tormentata – dice il senatore -. La pandemia e poi la chiusura di Alitalia, che si era aggiudicata il servizio per lo scalo casmeneo, hanno comportato un nulla di fatto e la procedura è dovuta ripartire. Stiamo parlando di collegamenti essenziali verso Roma e Milano che i siciliani, e in particolare i cittadini della provincia di Ragusa, attendono da anni. Per troppo tempo abbiamo subito, invece, i rincari e le speculazioni delle compagnie aeree specie durante le festività. Il tutto estremamente penalizzante per lo scalo di Comiso”.
“Ragion per cui ho chiesto tempistiche definite al Ministero – continua Sallemi – per l’avvio delle rotte con la continuità territoriale. Ciò però non è sufficiente per lo scalo casmeneo che sta subendo, in particolare in questa stagione invernale, un calo vertiginoso di voli e di passeggeri. Si tratta di un asset infrastrutturale fondamentale per il Sud Est ma al momento la gestione della Sac non ha prodotto risultati tangibili e di crescita. Non vi è una sinergia tra gli aeroporti e Comiso sembra essere confinato come una “ruota di scorta” e non viene menzionato nella comunicazione Sac che dovrebbe essere integrata né sulle pagine social, seguitissime, dello scalo e né viene dato adeguato risalto ai voli – pochi – che vi sono al momento e che vi saranno nella stagione primaverile ed estiva. Tutto ciò non possiamo accettarlo. La Regione è intervenuta con gli incentivi per i residenti e sul Cargo ma serve una società di gestione che faccia sviluppare lo scalo e che lo renda attrattivo poiché le potenzialità sono enormi ma occorre una direttrice di sviluppo e non un regresso”.