Grazie all’approvazione di un emendamento della Lega al Codice della Strada i motocicli 125 cc (dai 120) potranno circolare anche su autostrade e tangenziali, purché guidati da un maggiorenne. Un intervento di buonsenso atteso da anni, che allinea il nostro paese al resto dell’Europa e che, a parità di prestazioni, semplifica la vita a famiglie e utenti delle due ruote. Ora avanti tutta con l’approvazione finale in Parlamento per sanare un’anomalia tutta italiana”.
Così i deputati della Lega in commissione Trasporti Elena Maccanti (capogruppo), Andrea Dara, Domenico Furgiuele, Riccardo Augusto Marchetti (primo firmatario dell’emendamento) ed Erik Pretto.
Il pressing del partito di Matteo Salvini sul governo ha fruttato il via libera, in commissione Trasporti della Camera, ad un emendamento al disegno di legge di riforma del Codice della Strada che, come detto, autorizza la circolazione dei 125 cc su autostrada e tangenziale.
Il provvedimento dà dunque il libero accesso agli ottavi di litro alle arterie a scorrimento veloce e consente così all’Italia di allinearsi agli altri paesi europei che già prevedono la circolazione di moto e scooter 125 in autostrada e sulle principali strade extraurbane.
La riforma prevede comunque alcune limitazioni anagrafiche: il conducente dovrà infatti essere maggiorenne, munito di patente A, B o di categoria superiore, oppure munito da almeno due anni di patente A1 o A2. L’ok a questa riforma, già sfiorata nel 2019 quando il parlamento discusse e poi accantonò molto rapidamente il progetto a causa del mancato accordo tra le eterogenee forze dell’allora maggioranza, arriva dopo anni nei quali in alcun modo si era riusciti a superare le moltissime perplessità all’accesso sulle strade a pedaggio per questa tipologia di veicoli.
Adesso, dopo due pareri decisivi (in particolare della polizia stradale e dell’ufficio legislativo del ministero dei trasporti) si è giunti a compiere questo passo. Una scelta che, fanno filtrare fonti impegnate su questo dossier, ha una logica “considerato che il 60 per cento dei 125 cc in circolazione sulle nostre strade hanno una potenza pari o addirittura superiore ai modelli tra i 150 e i 200 cc”. L’emendamento, in sostanza, modifica l’articolo 175 comma 2 del codice stradale che consente la circolazione solo ai veicoli dai 150 cc in su prevedendo tra l’altro, per i trasgressori, una una sanzione amministrativa di importo compreso fra 42 euro e 173 euro, oltre all’obbligo di abbandonare immediatamente l’autostrada e alla sanzione accessoria della perdita di due punti dalla patente.
La svolta, come detto, è stata salutata con soddisfazione dalla Lega. «Si tratta di un intervento di buonsenso atteso da anni, che allinea il nostro paese al resto dell’Europa e che, a parità di prestazioni, semplifica la vita a famiglie e utenti delle due ruote. Ora avanti tutta con l’approvazione finale in Parlamento per sanare un’anomalia tutta italiana» ha commentato il partito del vicepremier, Matteo Salvini.