La protesta degli agricoltori contro la crisi che investe il settore e che rimane ancora in atto nonostante alcune divisioni all’interno delle organizzazioni storiche o di base, trova comunque sostegno anche nelle forze politiche di Ragusa. I consiglieri del partito democratico Peppe Calabrese e Mario Chiavola, insieme al consigliere Angelo Laporta di Territorio hanno infatti presentato un ordine del giorno da sottoporre al civico consesso per impegnare l’Amministrazione e il Consiglio stesso a sostenere la lotta degli imprenditori agricoli e zootecnici che già da qualche settimana protestano contro le politiche agricole Europee, regionali e nazionali.
Nella nota diffusa dalle due forze consiliari si legge “l’aumento spropositato dei costi di produzione, sia per quanto riguarda l’energia che per i prezzi di attrezzature, fertilizzanti e prodotti fitosanitari, le norme europee che consentono l’importazione senza controlli da Paesi dove non sono in vigore le nostre stesse norme in materia di tutela del lavoro né sulle procedure sanitarie, sono tutti fattori che stanno contribuendo a dare il colpo di grazia a due settori importantissimi per l’economia”, dichiarano i tre consiglieri. “È necessario intervenire prontamente su più fronti – dice inoltre Calabrese, che è anche membro della segreteria regionale del PD e responsabile del dipartimento Agricoltura del partito per la Sicilia – che riguardino: l’annullamento delle posizioni debitorie delle aziende; l’analisi degli accordi stabiliti con i Paesi terzi per bloccare le importazioni di prodotti non in linea con le nostre normative; introdurre l’obbligo di esposizione del prezzo di origine oltre che di quello al pubblico; l’eliminazione dell’IRPEF sui terreni agricoli; oltre a tanti altri provvedimenti che, insieme, favorirebbero la ripresa economica di tali attività sofferenti”.
“La cosiddetta protesta dei trattori si muove da ragioni giuste e condivisibili – concludono Calabrese, Chiavola e Laporta – e per questo motivo, con l’ordine del giorno che abbiamo presentato al Consiglio Comunale e all’Amministrazione, speriamo che la città di Ragusa con le sue istituzioni possa sostenerla”. Sulla questione interviene anche il consigliere comunale di Ragusa, Saverio Buscemi, coordinatore provinciale di Sud chiama Nord per ricordare la partecipazione dei Deluchiani dell’area iblea alla manifestazione regionale dell’agricoltura tenuta a Palermo il 14 febbraio scorso e per ricordare che il 22 prossimo se ne terrà un’altra a Roma. Afferma Buscemi che ha partecipato alla manifestazione insieme a una sessantina di militanti e simpatizzanti del movimento di Cateno De Luca “abbiamo fatto sentire la voce anche della provincia di Ragusa. I nostri operatori agricoli non ce la fanno più. E’ opportuno ottenere delle risposte. Il prima possibile”. Erano presenti l’assessore del Comune di Ragusa, Andrea Distefano, per l’occasione con la fascia da sindaco, l’assessore del Comune di Vittoria, Cesare Campailla, la vicepresidente del Consiglio comunale di Vittoria, Rosetta Noto, e il consigliere comunale di Ispica, Paolo Monaca, oltre ai vari presidenti e componenti dei comitati presenti in ambito territoriale ibleo.
“Le richieste che De Luca ha formalizzato, affiancato dal capogruppo del Pd Michele Catanzaro e dal leader del m5S in Sicilia Nuccio Di Paola – aggiunge Buscemi – sono molto semplici. In particolare, è stato chiesto un piano straordinario triennale per sostenere l’agricoltura, con l’obiettivo di ottenere fondi dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, il Pnrr, a fronte di proposte governative considerate inadeguate e dannose per il settore”. “L’obiettivo che Cateno De Luca si è posto con questa manifestazione – ancora Buscemi – è quello di difendere non solo il comparto ma il nostro futuro e la nostra salute. E, allo stesso tempo, si ribadisce che non sono accettabili manovre elettorali proprio a scapito dell’agricoltura di casa nostra. Da qui la richiesta di ottenere un piano anticiclico straordinario da dieci miliardi, finanziato attraverso le risorse del Pnrr. La nostra lotta è per difendere il settore, ma anche per difendere l’Italia e i suoi valori. La protesta di ieri ha rappresentato un momento di unità e solidarietà tra agricoltori, allevatori e cittadino. Non a caso, tutti sono stati uniti nel chiedere giustizia e dignità per il settore agricolo italiano”. (da.di.)