Immediata la replica del Commissario dell’Asp di Ragusa, Pino Drago, alle affermazioni contenute nell’ordine del giorno approvato all’unanimità dal consiglio comunale di Comiso su proposta dei consiglieri della minoranza di sinistra, in merito al rischio chiusura del reparto di Medicina dell’Ospedale Guzzardi di Vittoria. Dichiara Drago “Il reparto di Medicina generale dell’ospedale “Guzzardi” di Vittoria non rischia in alcun modo la chiusura. Si tratta di un allarme immotivato e frutto di ricostruzioni fantasiose. Presso la U.O.C. di Medicina sono attualmente in servizio otto dirigenti medici, rispetto ai nove previsti dalla dotazione organica.
Sappiamo che non sono sufficienti, ma riescono tuttora a garantire i livelli essenziali di assistenza”. La Direzione Strategica dell’ASP di Ragusa ha già provveduto ad alcune misure per contenere le criticità dovute alla carenza di medici: “Il 6 febbraio, a cinque giorni dal mio insediamento – continua Drago – con una disposizione di servizio abbiamo stabilito che alcuni medici di Modica e Ragusa, in pieno spirito aziendale, garantiscano alla copertura di turni da 38 ore settimanali presso il presidio di Vittoria, nel reparto di Medicina, dando supporto e respiro al personale già presente. Inoltre, è stato emanato dall’ASP un avviso per il conferimento di incarichi di natura libero-professionale, tuttora aperto, per il quale hanno già manifestato disponibilità un paio di professionisti in quiescenza.
Inoltre, facendo seguito al servizio reso dalla società G.A.P., che garantisce attività di supporto medico-specialistiche alle unità di Emergenza-urgenza e Anestesia e Rianimazione, ci avvarremo di alcuni medici “gettonisti” anche nell’Unità in questione”. La U.O.C. di Medicina vanta attualmente 28 posti letto, di cui 20 previsti dalla rete ospedaliera della Regione siciliana e 8 “aggiuntivi”, attivati sulla scorta delle disposizioni normative vigenti. Inoltre, all’interno del reparto, operano 22 infermieri (a dispetto di una dotazione organica che ne prevede 16) e 11 operatori socio-sanitari (anziché i 7 previsti). (da.di.)