Ho suscitato clamore e attenzione da parte dei mass media la protesta degli agricoltori iblei al porto di Pozzallo in occasione dello scarico di grano proveniente dal Canada. I motivi di questa azione di lotta dei nostri coltivatori (proprio mentre i loro colleghi europei erano in piazza a Bruxelles), vengono spiegati da Marcello Guastella che si autodefinisce ‘organizzatore delle protesta dei trattori Ragusa. “Una Europa cieca e ottusa, una Meloni succube. Questo il quadro che viene fuori analizzando la discrasia che connota la “vicenda grano” in Italia. Il costo maggiore che grava sulla produzione di grano è il controllo delle erbe infestanti.
E’ possibile ovviare a questo, usando un potente erbicida che di fatto abbatte i costi di produzione in modo considerevole. Parliamo del Glifosato, un erbicida che l’Unione Europea ha bandito perché cancerogeno.
Ma qui viene fuori l’inghippo, che per il consumatore non è facile da capire. La nave che scarica il grano al porto di Pozzallo viene dal Canada ed il grano è prodotto con l’uso del Glifosato. Nulla di strano: tutto ciò è legale, è successo in passato e succederà ancora periodicamente.
Ci chiediamo come sia possibile bandire l’uso di una sostanza e consentire il consumo di un prodotto che con quella stessa sostanza viene trattato. Chiediamo alla UE che le nostre produzioni vengano difese e protette dall’ importazione selvaggia.
Dove si trovavano le nostre associazioni di categoria quando furono firmati questi accordi? Saremo a Pozzallo perchè è necessario esserci per denunciare questa scelta che ci penalizza, ponendoci fuori mercato e danneggiando la salute dei consumatori. Possiamo concludere dicendo che ci è solo consentito ammalarci e morire a norma di legge, consumando il grano candese!”. (da.di.)