Partita movimentata, quella di domenica 3 marzo al Vincenzo Barone di Modica. La Polizia di Stato a fine partita ha proceduto a trarre in arresto in flagranza di reato due giovani modicani di 22 e 25 anni, già sottoposti a D.A.S.P.O., appartenenti alla tifoseria organizzata locale.
Nello specifico i due sono stati arrestati per possesso ingiustificato di oggetti atti ad offendere in prossimità dello stadio e di vie destinate al transito di tifosi.
Il personale comandato di servizio in perlustrazione delle vie adiacenti allo stadio, durante lo svolgimento della partita, notava i due soggetti a bordo di una utilitaria dirigersi dalla zona antistante lo stadio Vincenzo Barone verso una via nella quale, poco dopo, sarebbero transitati i tifosi gelesi una volta terminato l’incontro.
Al fine di evitare atti di intemperanza gli agenti del Commissariato procedevano al controllo della vettura e al suo interno venivano rinvenuti una mazza, una bomba carta ed un coltello.
In considerazione di quanto trovato, della vicinanza allo stadio e comunque a vie di transito di tifosi e visti i precedenti di polizia dei due, in base alla normativa di cui alla legge n. 401/1989, gli operatori procedevano all’arresto in flagranza dei giovani, che venivano posti ai domiciliari.
Alla luce del quadro probatorio delineatosi, veniva disposto il giudizio per direttissima di entrambi ed una volta convalidati gli arresti, i prevenuti venivano sottoposti alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla p.g.
Giova precisare che il ventiduenne era stato destinatario del provvedimento di divieto di accesso allo stadio in tempi recentissimi, a seguito segnatamente di denuncia subìta in occasione della partita di andata a Gela, emanato dal Questore di Caltanissetta, mentre il 25enne, anch’egli già ritenuto pericoloso per l’ordine e la sicurezza pubblica, era sottoposto al D.A.S.P.O. con provvedimento emesso dal Questore di Messina.
L’attività investigativa proseguiva senza sosta nelle ore a seguire anche per quanto attiene le condotte delittuose poste in essere dai supporters ospiti, presenti in circa 80 unità al Barone.
Gli agenti visionavano prontamente ed accuratamente le immagini delle telecamere della Polizia Scientifica ed in sinergia con la stessa individuavano l’autore del lancio di grossi petardi in campo.
Un terzo giovane di 27 anni, veniva immortalato in vari frame mentre lanciava i petardi, cercando peraltro di travisarsi il viso per rimanere ignoto. Gli agenti, tuttavia, avevano sin dal prefiltraggio identificato tutti i tifosi ed erano quindi in possesso delle generalità di tutti, riprendendo in più fasi i supporters, sin dal loro arrivo a Modica.
In tale contesto, sempre grazie alle immagini registrate, veniva colto in flagranza di reato una quarta persona (ultras del Gela) mentre armeggiava con un fumogeno, cercando di nascondersi dietro gli striscioni appesi alla rete di delimitazione; tali ultimi due soggetti, entro le 48 ore successive alla partita di calcio, venivano tratti arresto in flagranza c.d. differita come da normativa di contrasto alla violenza negli stadi.
In raccordo con l’Autorità Giudiziaria competente, il ragazzo ventisettenne veniva successivamente rimesso in libertà in attesa di ulteriori accertamenti. Per l’altra persona fermata, veniva disposta l’udienza di convalida e poi sottoposta all’obbligo di presentazione alla p.g.
Fattiva è stata la collaborazione fornita celermente dagli agenti del Commissariato di P.S. di Gela sia per la identificazione dei rei che per la materiale esecuzione degli arresti di che trattasi.
Sono in corso ulteriori accertamenti da parte del Commissariato di Modica in quanto all’atto dei controlli pregara ai tifosi del Gela venivano sequestrati oltre venti tubi in pvc, numerosi fumogeni e petardi che gli stessi intendevano introdurre indebitamente allo stadio.