L’8 Marzo è la giornata in cui, oltre alle celebrazioni rituali, si riaccendono anche i riflettori sulla condizione femminile. Sappiamo infatti come sebbene a livello formale l’uguaglianza fra i generi sia stata raggiunta nella realtà le donne facciano più fatica degli uomini: pensiamo alle disuguaglianze salariali ed occupazionali così come alla difficoltà nel coniugare maternità e vita professionale. Si stima che per colmare il divario a livello globale nella partecipazione economica delle donne ci vorranno circa 267 anni mentre l’80% dei genitori con figli da 0 a 3 anni che si dimettono volontariamente sono madri.
Ci sono poi i casi più drammatici, in cui la donna diventa addirittura vittima. Proprio quello della violenza di genere è un problema di scottante attualità e che ha tra le sue cause la presenza di stereotipi duri da estirpare e la mancanza di un impegno effettivo e costante nell’educare ad una sana affettività.
Eppure la donna, nelle sue molteplici dimensioni di figlia, madre, moglie, compagna, lavoratrice ha un ruolo insostituibile e centrale nei vari contesti di vita.
Ecco perché come Forum del Terzo Settore ribadiamo il nostro impegno ad affermare e rafforzare i diritti delle donne, soprattutto delle più fragili della comunità come le donne con disabilità o immigrate o più a rischio emarginazione, e a renderci parte attiva di un cambiamento culturale che sia contro ogni forma di discriminazione e di subalternità.