Il clima si presenta straordinariamente eccentrico, e sembra che quest’anno potremmo trovarci a celebrare Pasqua in costume e infradito! Questa potrebbe sembrare un’affermazione audace, ma gli ultimi aggiornamenti meteorologici per la prossima primavera stanno suggerendo uno scenario più simile all’estate che alla primavera. Le previsioni stagionali per i prossimi mesi, come si legge su iLMeteo, prevedono temperature persistentemente superiori alla media, principalmente a causa della presenza del fenomeno climatico noto come El Niño.
L’El Niño comporta un riscaldamento significativo delle acque superficiali dell’Oceano Pacifico. Queste anomalie climatiche, particolarmente accentuate, favoriscono la formazione dei “fiumi troposferici”, grandi flussi di calore latente che si innalzano dall’oceano all’atmosfera, trasferendosi in quota. Questi flussi d’aria calda, una volta in quota, discendono nelle zone subtropicali, alimentando i possenti anticicloni permanenti come l’alta pressione delle Azzorre o quella africana.
Non è da escludere la possibilità che già alla fine di marzo (con Pasqua che quest’anno cade il 31 marzo) e poi tra aprile e maggio potremmo sperimentare le prime ondate di calore con temperature che superano i 25°C, grazie al predominio dell’anticiclone africano. In altre parole, la primavera potrebbe sorprendentemente trasformarsi in estate.
L’ultima revisione del Centro Europeo conferma questa prospettiva, prevedendo per i prossimi mesi di marzo, aprile e maggio temperature nettamente superiori alle medie climatiche in Europa e in particolare in Italia, con scarti fino a oltre 3°C.
Tuttavia, è importante prestare attenzione poiché questo surplus di calore si traduce in un’energia potenziale maggiore (aumento di umidità e calore nella bassa troposfera), alimentando lo sviluppo dei primi temporali stagionali, talvolta anche violenti, con grandinate e raffiche di vento. La previsione di questi eventi meteorologici estremi e la loro localizzazione sarà possibile solo a pochi giorni di distanza; al momento, è un rischio che non possiamo sottovalutare. Si tratta di previsioni a lungo termine che possono subire modifiche anche giorni prima.