Se la settimana scorsa era stata caratterizzata da una serie di attacchi politici al sindaco Cassì e alla sua amministrazione (Legambiente sulla. distruzione della biodiversità nella vallata Santa Domenica, i consiglieri di maggioranza Bennardo Caruso e Zagami sui mancati piani di spesa per la Legge su Ibla, Calabrese del Pd sul secondo aumento degli stipendi per gli amministratori, Poidomani di Fratelli di Italia sulle criticità del centro storico) ebbene, l’inizio di questa settimana non fa meglio sperare per il primo cittadino. Che già lunedì è stato pesantemente chiamato in causa dal ‘solito’ Gaetano Mauro, consigliere di Generazione, che alle abituali segnalazioni relative a Iblea Acque ora aggiunge altre presunte magagne relative alla SRR Ato 7 Ragusa (Società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti per l’Ambito Territoriale Ottimale), di cui il Sindaco Cassì è presidente e del quale Mauro chiede le dimissioni da tale carica.
Scrive infatti il consigliere di opposizione “SRR e Iblea Acque sono crocevia di interessi? Le società partecipate del comune di Ragusa non rispettano le leggi a causa di una sequela di atti adottati in palese violazione di legge”, da cui la richiesta appunto di dimissioni del sindaco Peppe Cassì dall’incarico di Presidente della SRR Ato 7 Ragusa. Spiega Gaetano Mauro “il sindaco di Ragusa nella qualità anche di Presidente del Consiglio di Amministrazione della società S.R.R. ATO 7 Ragusa, di cui il comune di Ragusa risulta essere socio, violerebbe le disposizioni di cui al comma 1 dell’art. 7 del dlgs del 08 aprile 2013 n. 39. In buona sostanza il suo incarico è inconferibile. A dare supporto alla tesi del consigliere comunale anche un orientamento dell’Anac che chiarisce come “…tra l’incarico di presidente del consiglio di amministrazione di un ente di diritto privato in controllo pubblico di livello locale (SRR) e quella di componente di una giunta di un comune che è uno dei soci di maggioranza (comune di Ragusa) sussiste la situazione di inconferibilità”.
Il sindaco, quindi, non può ricoprire quel ruolo. Mauro chiede di sapere, attraverso una interrogazione, “se il Sindaco di Ragusa ritenga opportuno rassegnare immediatamente le dimissioni al fine di non inficiare l’attività in essere del Cda da lui allo stato presieduto”. Ma dopo questo intermezzo relativo alla SRR Ato 7 Ragusa, Mauro torna a volgere lo sguardo ancora una volta alla Società Iblea Acque e denuncia “alcune ‘omissioni’ dettate da spericolate metamorfosi normative”. Attraverso una interrogazione a risposta scritta Gaetano Mauro chiede “come sia possibile che si continui ad esercitare il ruolo di controllo sulla società da parte di un comitato di controllo di fatto scaduto in quanto, come recita lo statuto, i componenti durano in carica un anno”. Ed ancora. “La legge vieta esplicitamente che nelle spa pubbliche la revisione legale dei conti, non può essere affidata al collegio sindacale”. Alla Iblea Acque Spa avviene esattamente il contrario. “Viene nominato il Collegio Sindacale a cui viene demandata la revisione legale dei conti”.
Per questo motivo, Mauro chiede al Sindaco di Ragusa “quale norma ha applicato l’assemblea soci nel nominare il collegio sindacale della società in house Iblea Acque S.p.A. demandando allo stesso la revisione legale dei conti in contrasto con il citato comma 2 art. 3 del dlgs del 19/08/2016 n. 175”. Ma l’inarrestabile consigliere non si ferma qui e lancia un’ultima stoccata “sembrerebbe che un componente del collegio sindacale lavori presso lo studio di un professionista incaricato dall’Amministratore Unico di Iblea Acque Spa. Ritiene il Sindaco che ciò possa violare le cause di ineleggibilità, decadenza e incompatibilità, previste dall’art. 2399, codice civile che sono dirette a garantire l’indipendenza del sindaco, quale requisito indispensabile ai fini di un corretto esercizio delle funzioni di vigilanza affidate al collegio sindacale?” (daniele distefano)