Negli ultimi tempi, in Giappone, si è assistito a un aumento significativo dei casi di sindrome da shock tossico streptococcico (STSS), un’infiammazione batterica rara e grave causata dallo streptococco di tipo A, che può progredire nella cosiddetta “malattia carnivora”. Vediamo quali sono i sintomi, come avviene il contagio e qual è la mortalità associata a questa patologia.
Cos’è la “malattia carnivora”?
La cosiddetta “malattia carnivora” è una grave infezione provocata da batteri, definiti “mangia carne”, in grado di determinare la necrosi dei tessuti. Nella sindrome da shock tossico streptococcico, circa il 50 percento dei pazienti sviluppa la fascite necrotizzante, una condizione che determina la distruzione e la decomposizione dei tessuti sottocutanei. Questo avviene a causa del rilascio di tossine ed enzimi molto potenti che provocano coaguli di sangue e la morte tissutale. Tecnicamente è chiamata fascite perché aggredisce la “fascia” di tessuto connettivo e fibroso, oltre a muscoli, derma e altri elementi sotto la pelle. I batteri, nonostante il nome sensazionalistico, dunque non mangiano effettivamente la carne, ma la portano allo stato di gangrena attraverso il rilascio di sostanze tossiche.
Quali sono i sintomi della sindrome da shock tossico da streptococco?
La sindrome da shock tossico streptococcico è una risposta infiammatoria sistemica, coinvolgente tutto l’organismo, caratterizzata da una vasta gamma di sintomi. Tra i sintomi comuni figurano febbre alta, desquamazione della pelle, ipotensione pericolosa, insufficienza epatica, insufficienza renale, coagulopatia, tachicardia, difficoltà respiratorie, malessere generale, shock, dolore nei siti dell’infezione ed emorragie. L’esordio dei sintomi è repentino e può verificarsi un rapido deterioramento verso complicazioni gravi, come la “malattia carnivora” determinata dalla necrosi dei tessuti e l’insufficienza multiorgano, potenzialmente fatale.
Le cause della malattia carnivora
Esistono diversi batteri in grado di provocare la cosiddetta malattia carnivora. Nei casi in Giappone, sono stati associati agli streptococchi del gruppo A, come lo Streptococcus pyogenes, in particolare al ceppo M1UK, il cui tasso di incidenza è aumentato alla fine dell’anno scorso. Altri patogeni potenzialmente responsabili includono Vibrio vulnificus, Stafilococco aureo e Clostridium sordellii. La sindrome da shock tossico streptococcico si sviluppa a seguito di un’infezione da streptococco o stafilococco e viene scatenata dalle loro tossine. Gli streptococchi, in particolare, causano una patologia molto più aggressiva e sintomatica rispetto agli stafilococchi.
Come si trasmette l’infezione
La sindrome da shock tossico streptococcico si trasmette attraverso goccioline respiratorie rilasciate nell’aria da una persona infetta o entrando in contatto con lesioni contaminate dal batterio. Tuttavia, un’infezione da streptococco non è sufficiente a scatenare la sindrome da shock tossico, che colpisce generalmente individui con un sistema immunitario indebolito o compromesso.
Come si cura la “malattia carnivora”
Il trattamento della STSS prevede l’uso di antibiotici, la rimozione dei tessuti morti attraverso interventi chirurgici, la decontaminazione, l’apporto di fluidi e il supporto circolatorio. Nonostante la terapia aggressiva, la prognosi rimane spesso sfavorevole, con una mortalità che può arrivare al 60 percento.