Da presidente dell’associazione politico culturale Ragusa in movimento a componente del coordinamento provinciale di Fratelli di Italia. Approda dunque Mario Chiavola nel partito meloniano della provincia di Ragusa, e al quale non aveva mai fatto mistero di fare riferimento politico seppur mantenendo la scelta movimentista e civica della sua associazione. L’inserimento di Chiavola nell’organo collegiale del partito di governo nazionale vien così commentata dal direttivo di Ragusa in movimento “il direttivo di Ragusa in Movimento esprime apprezzamento per l’elezione del presidente dell’associazione politico culturale, Mario Chiavola, a componente del coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia, a conclusione dei lavori congressuali tenutisi sabato scorso, a livello provinciale, a Poggio del sole a Ragusa.
Unanime apprezzamento per l’attività svolta nel corso di tutti questi anni da Chiavola, sempre molto vigile rispetto alle dinamiche che hanno interessato il territorio a livello locale. La coscienziosità con cui il nostro presidente ha seguito le problematiche riguardanti la nostra città hanno spinto i maggiorenti del partito, in testa il senatore Salvo Sallemi e il deputato regionale Giorgio Assenza, a valutare in positivo la figura di Mario Chiavola così da proporla nel contesto del coordinamento provinciale dove, grazie all’elezione da parte dei congressisti presenti, potrà continuare a fornire il proprio contributo politico. Gli auguriamo buon lavoro così come auguriamo buon lavoro al neocoordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, Giovanni Moscato, certi che saprà contribuire in maniera attiva all’ulteriore rilancio del partito, ponendo lo stesso come punto di riferimento in ambito locale, in modo tale da fungere da traino rispetto alle numerose sfide che attendono il territorio”.
Il presidente di Ragusa in Movimento, Mario Chiavola, dal canto suo aggiunge: “Sono molto entusiasta di questo riconoscimento e cercherò di fare valere, per quello che posso, la mia esperienza nel tentativo di supportare Fratelli d’Italia a fornire le risposte dovute alla collettività iblea”. (da.di.)