Aveva lasciato Sinagra, in provincia di Messina, per cercare opportunità lavorative più stabili, ma per Vincenzo Franchina il luogo dove stava svolgendo il proprio servizio si è rivelato fatale. L’operaio, vittima insieme ad altri due colleghi dell’esplosione avvenuta ieri nella centrale idroelettrica di Suviana, nel Bolognese, si era sposato poco meno di un anno fa ed era padre di un bambino di pochi mesi.
Aveva frequentato l’istituto Torricelli di Sant’Agata di Militello e attualmente risiedeva a Genova con la moglie e il bambino. Ogni giorno si recava al lavoro, felice del presente e progettando un futuro migliore per sé e la sua famiglia.
Alla diffusione della notizia del suo decesso, molti amici, parenti e conoscenti hanno espresso il loro cordoglio e la loro vicinanza alla famiglia attraverso i social media. “Che tragedia immane, un figlio che non potrà conoscere suo padre. Mi unisco al dolore della famiglia e prego affinché il Signore infonda loro la forza di superare questo triste momento. Sentite condoglianze,” ha scritto Gina Fazio. Manuela Caputo ha aggiunto: “Che possa riposare in pace e dare forza e coraggio a questa giovane mamma rimasta vedova con un bimbo appena nato… Sentite condoglianze a tutta la famiglia.”
“Non possiamo continuare a assistere a queste tragedie. Tutti parlano di sicurezza sul lavoro e poi vediamo queste sciagure,” ha commentato Rosario Paratore. Maria Merendino ha voluto commemorare il suo amico: “Non ci sono parole, caro Vincenzo, mancherai a tutti, in particolare al tuo piccolo e alla tua famiglia, a chi ti ha conosciuto. Riposa in pace. Sentite condoglianze a tutta la famiglia.” “È un’altra disgrazia causata dalla situazione del sud che costringe i giovani a cercare lavoro altrove per sostenere le loro famiglie. Se le mentalità non cambiano, niente cambierà,” ha aggiunto Calogero Natoli.