Torna prepotentemente alla ribalta la vicenda Iblea Acque per effetto di due interventi, a distanza di un paio di giorni l’un dall’altro, di Peppe Calabrese consigliere comunale e segretario Pd di Ragusa e di Salvo Liuzzo consigliere comunale a Comiso e componente del coordinamento regionale di Italia Viva. Inappellabile il giudizio espresso da Calabrese “l’ idea di far nascere Ia società Iblea Acque, da chiunque sia venuta, alla luce dei vari problemi di legittimità emersi nel suo anno di vita in merito alle nomine e alle assunzioni, dei debiti che sta accumulando, si è rivelata una delle peggiori mai avute negli ultimi anni” per cui parla di “situazione insostenibile ” chiedendo che il sindaco Cassì intervenga. Infatti la disamina dell’esponente dem ragusano non lascia spiragli di sorta.
“Ci troviamo davanti a un’azienda che dovrebbe gestire milioni e milioni di euro, ma con un un capitale sociale inferiore ai 100mila euro e il Partito Democratico, convinto sostenitore dell’acqua pubblica, chiede di trovare rapidamente una soluzione. Sappiamo che il Comune di Ragusa deve ricevere già dalla società circa 10milioni di euro, cifra destinata ad aumentare. Il Comune di Ragusa paga l’energia elettrica che alimenta il sistema idrico cittadino, i dipendenti del settore idrico passati a Iblea Acque e, nel frattempo, è la società di gestione dell’acqua a riscuotere i canoni dai cittadini ragusani. Tutto ciò mentre il Comune non può programmare per conto suo neanche un piccolo intervento di manutenzione perché ormai non è più di competenza comunale. È evidente che ci sono problemi enormi che non si possono ignorare. Con un ordine del giorno al Consiglio comunale – aggiunge il segretario dem – avevamo chiesto al sindaco Cassì di recedere dalla società o, almeno, di trovare il modo che i ruoli dei canoni idrici siano incassati dal Comune di Ragusa.
Richieste che sono rimaste inascoltate”. “Il sindaco di Ragusa, nel suo ruolo di socio di maggioranza relativa di Iblea Acque – chiede Calabrese -intervenga per trovare delle soluzioni per poter incassare i ruoli dei canoni idrici e porre rimedio complessivamente a questa situazione incresciosa. Altrimenti il Partito Democratico di Ragusa è pronto a dare battaglia scendendo in piazza o rivolgendosi alla Corte dei Conti. Intervenga rapidamente – conclude – o cominceremo con le proteste”. Invece l’esponente regionale di Italia Viva, Salvo Liuzzo, peraltro anche consigliere comunale a Comiso nella lista Coraggio Comiso, era intervenuto su un altro aspetto della questione Iblea Acque sottolineando che “era necessario stigmatizzare l’operato della Società in house in quanto è riuscita nel non facile obiettivo di non avere ottenuto neppure un euro di finanziamenti per quanto riguarda il Pnrr posto che il governo Draghi aveva stanziato delle risorse ingenti per il rifacimento della rete idrica, soprattutto nelle regioni meridionali, dove la situazione, da questo punto di vista, è più problematica”.
Liuzzo aveva preso spunto dai vari appelli lanciati dai sindaci iblei per risparmiare il prezioso liquido visto la preoccupante e persistente siccità e aveva osservato “naturalmente in linea di principio non posso che essere d’accordo perché non bisogna mai sprecare risorse idriche. E, però, tutto questo mi sembra una grandea contraddizione. E lo dico in quanto non posso fare a meno di rilevare che se oggi abbiamo problemi di penuria idrica una buona percentuale di motivazioni è da attribuire al clima che sta cambiando ma, allo stesso tempo, non possiamo non pensare che se avessimo avuto una rete più funzionale, dove magari le perdite non siano nell’ordine del 40-50% delle risorse idriche che si disperdono nel sottosuolo, oggi, di certo, sarebbe stato meglio. Quindi, è necessaria una approfondita riflessione anche politica sulla materia per evitare che tutto possa essere liquidato così come se nulla fosse. Ci sono responsabilità ben precise da ascrivere a chi non ha saputo gestire bene questa grande occasione dei fondi Pnrr, a partire dai sindaci, soci delle varie partecipate, quali quelli della provincia di Ragusa, che non hanno mai preso una posizione chiara di rimprovero rispetto alle scadenti performance di Iblea Acque Spa”. (daniele distefano)