E proprio mentre i tre consiglieri di maggioranza ‘frondisti’ Federico Bennardo, Rossana Caruso e Sebastiano Zagami presentavano una interrogazione sulla messa in funzione degli otto scuolabus elettrici acquistati con il finanziamento del cosiddetto ‘decreto clima’, per rimanere in tema di atti ispettivi il consigliere di opposizione Gaetano Mauro di Generazione lancia in duro affondo direttamente al sindaco Peppe Cassi’, accusato “di non rispondere alle interrogazioni poste in consiglio comunale”. Questo comportamento, secondo Mauro, “rappresenta una grave violazione di legge e dei principi legislativi fondamentali che guidano il funzionamento delle istituzioni democratiche. Direi che è un vero e proprio attacco alla democrazia. Delle due, l’una. O Cassì non risponde alle interrogazioni perché’ non ha nulla da dire o perchè i dubbi sollevati nelle stesse corrispondono al vero”.
“E’ davvero grave- prosegue il consigliere d’opposizione- per un uomo delle istituzioni violare il principio di trasparenza nell’ambito della governance comunale e non riscontrare, come previsto dalla legge e dal regolamento comunale puntualmente e correttamente l’attività ispettiva posta in essere da un consigliere comunale”.
“La mancanza di risposte adeguate- prosegue Mauro- solleva interrogativi sulle decisioni e sulle politiche adottate dall’esecutivo, e può alimentare sospetti di opacità e cattiva gestione. Non dimentichiamo che grazie alle nostre interrogazioni sono state annullati concorsi oltremodo discutibili.”
“Mi riferisco poi all’interrogazione sulle vicende gestionali susseguitesi nel tempo all’interno della S.R.R. ATO 7 RAGUSA S.C.P.A. dove il sindaco ricopre anche il ruolo di Presidente del Consiglio di Amministrazione , un ruolo che potrebbe essere in contrasto con la normativa vigente e con gli orientamenti dell’ANAC. Ed ancora.
Mi riferisco alla interrogazione del 15 marzo scorso avente ad oggetto, le palesi irregolarità gestionali e amministrative e burocratiche perpetrate diuturnamente all’interno della Iblea Acque s.p.a. ,società che si occupa della gestione del servizio idrico nell’area iblea e che è interamente partecipata dai dodici comuni del Libero Consorzio Comunale di Ragusa. Alla data odierna, tale interrogazione risulta inevasa, ancora una volta in violazione di legge. Ed ancora, sempre a marzo è stato sollevato, insieme a tanti altri, il problema della revisione legale dei conti di Iblea acque, che nelle Spa a controllo pubblico non può essere affidata al collegio sindacale. Così come è stato sollevato il problema degli incarichi dirigenziali, presso iblea acque e non solo, sottoscritti in assenza di una procedura selettiva, pertanto affetti da nullità insanabile. Problemi che comportano da un lato cattiva gestione, dall’altro danno all’erario.
“Nessuna tra queste, ad oggi, è stata riscontrata nonostante siano scaduti i tempi, in palese contrasto con il dettato dell’art. 32 del “Regolamento del Consiglio” del Comune di Ragusa, che impone all’autorità interpellata di rispondere entro il termine massimo di 30 giorni”. La stessa cosa prevede la legge.
“La risposta del sindaco e i conseguenti provvedimenti sono atti dovuti a cui non si può più sottrarre”
“La mancata risposta nei limiti temporali previsti sembra ormai essere diventata un’abitudine da parte del sindaco di Ragusa, ostacolando di fatto, l’attività ispettiva .
Mauro, infine, chiosa così: “E dire che il legislatore affida una tale importanza al potere ispettivo del consigliere comunale da prevedere, addirittura, la decadenza degli Amministratori che decidono di non riscontrare o di evadere tardivamente gli atti ispettivi”. (da.di.)