Gli anni della tradizione sono centoquattordici. Così come quelli della devozione. La città di Comiso torna in festa, come succede a maggio, per un momento di grande spessore religioso, storico e culturale. E, per di più, quest’anno si celebra il 250esimo anniversario dell’arrivo del simulacro in città. Prendono il via venerdì 3 maggio, in chiesa Madre, i solenni festeggiamenti in onore di Maria Santissima Addolorata con il tradizionale “Settenario” che, predicato quest’anno dal sacerdote Fabio Randello, arciprete-parroco della chiesa Madre Santa Margherita di Licodia Eubea, proseguirà sino a giorno 10.
In preparazione dei momenti clou, per sette giorni, dunque, al termine della messa, una fase vibrante e ricca di pathos, il canto della “Sittina”, con Alessandro Cassibba, Salvino Vicino e Domenico Giarraffa, all’organo il maestro Claudio Palacino, e con la preghiera che, di volta in volta, sarà animata da gruppi e associazioni differenti, pronta a fare rivivere ai fedeli i dolori di Maria. In particolare, viene declamato un testo dialettale di origine antichissima e composto da sette strofe che parla dei sette dolori della Vergine: la profezia di Simeone, la fuga in Egitto, la sosta di Gesù nel tempio, l’incontro sulla via del Calvario, la crocifissione, la morte e la deposizione con la sepoltura. Al termine, i fedeli, con la recita di alcuni versi in dialetto, esprimono l’adesione al progetto di salvezza divino che passa necessariamente attraverso il dolore e la morte. La partitura originale è per banda. Nei primi del ‘900 è stata adattata per essere eseguita con l’organo. La festa dell’Addolorata tradizionale si celebra la terza domenica di maggio: quest’anno, alla luce della concomitanza con la solennità di Pentecoste, è stata anticipata alla seconda, quindi il 12.
Il parroco di Santa Maria delle Stelle, don Innocenzo Mascali, assieme ai componenti del comitato dei festeggiamenti, con in testa il vicepresidente Vincenzo Bombace, il segretario Antonio Sidoti e il tesoriere Franco Chiarandà, hanno predisposto una serie di iniziative che, come sempre, sono destinate a richiamare un numero consistente di fedeli. “Come ogni anno, il comitato, composto anche da molti portatori e da molti cari amici – afferma Bombace – si è adoperato nella raccolta di sostegni economici da parte di sponsor. Lo slancio di partecipazione di tali sostenitori è stato non dissimile da quello degli scorsi anni. Tutto ciò a testimonianza della grande attenzione che i comisani riversano nei confronti di questo straordinario momento di festa”. Molto significativo il messaggio ai fedeli che l’arciprete parroco ha inteso trasmettere per l’occasione alla comunità.
“A maggio – sottolinea don Mascali – è festa, un momento di gioia e di celebrazione che ci unisce ancora di più alla nostra cara Madonna Addolorata e a tutti coloro che, nel corso dei secoli, ci hanno preceduto nella fede. E’ attraverso la partecipazione attiva e la condivisione delle esperienze che possiamo crescere insieme come comunità di credenti. E’ la devozione popolare un elemento prezioso per vivere la sinodalità nella Chiesa”. Ogni giorno, durante il solenne Settenario, ci sarà alle 18,30 la recita del Santo Rosario e la recita della Coroncina del mese di maggio mentre alle 19 prenderà il via la celebrazione eucaristica a cui seguirà la tradizionale Sittina. Venerdì, in particolare, il Settenario sarà animato dal gruppo di preghiera San Pio. A seguire, l’accensione delle luminarie.