Nelle settimane scorse si è svolta a Gela la semifinale nazionale dei Giochi matematici dell’istituto comprensivo Giovanni Verga di Comiso, organizzati dall’Università Bocconi di Milano e dal centro-Pristem. Alla semifinale si sono qualificati oltre quaranta alunni a partire dalle classi prime fino alle classi terze della secondaria di primo grado, suddivisi in due categorie C1 (I e II scuola secondaria); C2 (III scuola secondaria).
Con grande soddisfazione dell’istituto Verga, quattro alunni si sono qualificati per la finalissima nazionale che si svolgerà a Milano il 25 maggio. Gli alunni finalisti sono: Claudia Spataro, Alessio Vittoria, Giovanni Vincenti e Annalaura Stracquadaneo. Altri 10 alunni dell’istituto Giovanni Verga, pur non raggiungendo la qualificazione per la finale nazionale, si sono posizionati fra i primi 80 alunni nella semifinale di Gela.
“La manifestazione rappresenta un’utile esperienza e una piacevole occasione di valorizzazione delle competenze logiche e di calcolo in una sana competizione – hanno dichiarato la dirigente scolastica, prof.ssa Maria Cafiso e il vicepreside e referente dei giochi prof. Gigi Bellassai – il nostro istituto crede molto in questa iniziativa perché un aspetto fondamentale connesso al gioco matematico è la capacità di recuperare la motivazione allo studio della matematica facendo sì che queste materie risultino interessanti per tutti, anche per quelli che non si ritengono capaci di comprenderle. Questo tipo di matematica è seria e piena di legittimità, tanto è vero che su di essa si può basare una innovativa proposta didattica. I giochi non sembrano diversi dai tradizionali esercizi, se non forse perché sono di tipo più logico e linguistico e meno numerico, in generale, e questo argomento gioca tutto a loro favore. La differenza rispetto agli esercizi è che divertono, e non è cosa da poco, in primo luogo rappresentano una sfida, ma anche la soluzione di solito presenta un elemento di sorpresa.
La sorpresa consiste o nel fatto che una risposta proprio ci sia, o nel fatto che la risposta è contraria a ciò che ci si attende. La sorpresa, il paradosso o il risultato inatteso sono elementi stimolanti per l’attività cognitiva, sono un po’ il gioco di prestigio di cui cerchiamo il trucco”. “Quando un alunno risolve un problema o un gioco – hanno concluso la prof.ssa Cafiso e il prof. Bellassai – diventa un protagonista in quanto inventore o scopritore della soluzione; il non essere più un soggetto passivo influisce positivamente sull’attenzione, sulla qualità dell’apprendimento e sulla sua motivazione favorendo anche la diffusione di una buona prassi nell’apprendimento delle discipline logico-matematiche”.
Alla finale nazionale di Milano presso la sede dell’Università Bocconi gli alunni saranno accompagnati dal vicepreside prof. Luigi Bellassai e dalla prof.ssa Kentia Barone.