Uova, latticini, noci, semi e spezie sono divenuti a torto i ‘cibi Cenerentola’ della dieta mediterranea, di cui invece sono componenti “vitali”. Secondo una recensione pubblicata sul Journal of Translational Medicine, condotta tra l’Università di Catania, di Parma, Politecnica delle Marche, l’IRCCS Neuromed di Pozzilli e la Universidad Europea del Atlántico in Spagna, questi alimenti devono essere rivalutati perché ricchi di sostanze benefiche per la salute. Le uova forniscono amminoacidi essenziali e antiossidanti, i formaggi contengono grassi buoni e molecole benefiche per il microbiota, mentre i semi sono ricchi di grassi ‘super-healthy’ e vitamine, e le spezie apportano importanti micronutrienti.
A puntare i riflettori su questi “Cenerentola” della dieta mediterranea saranno i numerosi protagonisti – medici, artisti, sportivi, associazioni e istituzioni – che parteciperanno alla seconda edizione del Festival dei Cinque Colori. L’evento, che si apre oggi al Maschio Angioino di Napoli e durerà fino al 19 maggio, celebra i cinque colori del benessere: rosso, verde, viola, bianco e arancione. “Questi colori sono legati agli alimenti essenziali per un’alimentazione equilibrata e rappresentano l’intera gamma della dieta mediterranea”, spiega Maria Teresa Carpino, Presidente dell’Associazione Pancrazio e ideatrice del Festival.
“I risultati della recensione dimostrano la necessità di promuovere una conoscenza completa e corretta della dieta mediterranea, riconosciuta Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO nel 2020”, ricorda Giuseppe Morino, pediatra, dietologo dell’ospedale Bambino Gesù e direttore scientifico del Festival . Numerosi studi hanno evidenziato l’efficacia protettiva di questa dieta contro le malattie come il diabete, l’obesità, le patologie cardiovascolari e persino il cancro.
Tuttavia, un’ampia varietà di alimenti è rimasta inesplorata nello studio dell’aderenza a questa dieta. Le ricerche scientifiche tendono a misurare il consumo di frutta e verdura, olio d’oliva e cereali, trascurando spesso il consumo di uova, latticini, noci, semi, erbe, spezie e vino rosso. Questo sottolinea l’importanza di includere una gamma più ampia di alimenti nelle misurazioni per valutare fedelmente l’aderenza alla dieta mediterranea.