Individuati nella notte i resti dell’elicottero su cui viaggiava Raisi. E la Mezzaluna Rossa iraniana annuncia: «Il presidente iraniano è morto». La Cnn conferma: «Nessun segno di vita di Raisi e delle altre 7 persone a bordo del velivelo. L’abitacolo dell’elicottero è carbonizzato». È drammatico, come ormai si temeva, l’epilogo dell’incidente aereo che ha visto protagonista il leader iraniano. Al termine ore e ore di ricerche affannose, anche con l’aiuto di uno speciale drone turco a ricerca di calore, la carcassa è stata individuata in una zona montuosa. Mentre la Russia aveva inviato una squadra di soccorritori specializzati.
Il volto soddisfatto, la mano che indica con orgoglio la diga costruita a Qiz Qalasi sulle rive del fiume Aras, al confine tra Iran e Azerbaigian. È stata questa una delle ultime immagini che abbiamo del presidente iraniano Ebrahim Raisi prima dell’incidente occorso all’elicottero sul quale viaggiava.
La mattinata era stata un successo. Raisi e il presidente azero Ilham Aliyev erano sembrati in armonia nonostante le relazioni tra le due nazioni si siano raffreddate a partire dal gennaio del 2023 quando un uomo aveva ucciso un impiegato della sicurezza della rappresentanza diplomatica di Baku a Teheran.
A questo si era aggiunto il rapporto diplomatico dell’Azerbaigian con Israele. «La questione palestinese è la più importante per il mondo islamico» aveva detto Raisi prima di stringere la mano, senza mai sorridere, ad Aliyev.