La Sicilia di Carmen Consoli vola oltreoceano: Terra Ca Nun Senti, il concerto evento con cui la “cantantessa” catanese ha omaggiato la tradizione musicale della sua isola, è diventato un tour internazionale con la prima tappa ieri al Poisson Rouge di New York.
Brani tradizionali siciliani insieme a canzoni di grandi conterranei come Rosa Balistreri (A curuna, Buttana di to’ ma), Ignazio Buttitta (Pirati a Palermu), Franco Battiato (Stranizza d’Amuri) e della stessa Carmen, raccontano la Sicilia, con i suoi paesaggi, le sue storie e i personaggi filtrati dallo sguardo e dalla sensibilità dell’artista.
Carmen è salita sul palco del locale newyorkese, rinato nel 2008 sul sito del leggendario Village Gate dove Bob Dylan scrisse A Hard Rain is Gonna Fall, per raccontare con Adriano Murania al violino e Massimo Roccaforte alla chitarre e al mandolino la storia di un terra “un tempo fiorente per la sua arte, la filosofia, la cultura” ma poi diventata povera come il resto del Meridione, “e a noi sono rimaste solo le lacrime”.
Storie di un’isola, e storie di famiglia come nella commovente Mandaci una Cartolina (dedicata al padre Giuseppe Consoli, morto nel 2009) o Le Cose di Sempre, per il figlio Carlo che “quando è entrato nella mia vita è stata luce pura”.
A una manciata di giorni dall’evento dell’8 giugno all’Anfiteatro Romano di Pompei, New York raccoglie a sua volta il testimone dal concerto dell’anno scorso al Teatro Greco di Siracusa: domani Carmen sarà a Montreal, e poi sempre negli Usa, San Francisco, Los Angeles e Miami, per tornare in Europa con una tappa in Spagna, al prestigioso La Mar de Musicas Festival di Cartagena, e tante altre date estive, molte in Sicilia.