Ragusa – Cronista si, ma anche e soprattutto ragusano affezionato alla propria città, chi scrive queste righe resta sbigottito di fronte alla lucida ed impietosa realtà dei numeri: 200 milioni di euro per la provincia di Ragusa dai Fondi di sviluppo e coesione ma soltanto 2,7 milioni per il capoluogo, mentre a Vittoria ne vanno 40, a Modica 30 e a Scicli 19. Evidentemente il 63% di voti di ragusani al sindaco Cassì ed alla sua maggioranza, dato ripetutamente citato e vantato per giustificare/motivare scelte e decisioni anche discutibili, nulla tale dato ha significato o è servito sui tavoli decisionali di Roma e Palermo. Non tocca al cronista, riportata la notizia, spiegare criticare o giustificare. A ciò deve pensare piuttosto la politica, soprattutto quella locale. Riportiamo integralmente, in ordine di arrivo alla stampa, due interventi. Il primo è di particolare rilevanza in quanto viene da Rossana Caruso, consigliere di maggioranza e peraltro vicepresidente del consiglio comunale, referente ragusana del deputato regionale Dc Ignazio Abbate e annoverata tra i cosiddetti ‘dissidenti’ non allineati alle direttive del sindaco e del suo entourage. Ecco quanto scrive Caruso.
Fondi Fsc “per la città di Ragusa solo le briciole. certificato l’isolamento politico di questa amministrazione”
“L’ufficializzazione dei fondi Fsc destinati alla provincia di Ragusa è sicuramente un’ottima notizia per tutta la comunità iblea. Però, certifica un dato di fatto incontrovertibile per la città capoluogo: il suo isolamento politico ad ogni livello”. A sottolinearlo è la consigliera comunale Rossana Caruso che spiega il perché di questa riflessione. “A Vittoria – sottolinea – vanno 40 milioni per opere fondamentali quali l’impianto di depurazione e la rete fognaria; a Modica 30 milioni per prevenire il rischio idrogeologico e per la nuova circonvallazione; a Scicli 19 per valorizzare il patrimonio culturale e turistico della città. E sono solo alcuni esempi di città valorizzate dall’erogazione dei fondi. E a Ragusa? Le briciole che rimangono sulla tavola prima di sparecchiare. Due milioni e 700mila euro per il restauro dell’ex cinema Marino e per la manutenzione del Foro Boario in vista della Fam. Tutto qua. Non ci sono più urgenze in città. Sistema viario, infrastrutture, ambiente. L’Amministrazione di Ragusa non ha ravvisato la necessità di chiedere aiuto alla Regione. Oppure non avendo mai voluto instaurare un dialogo politico con i rappresentanti regionali e nazionali, si è trovata isolata, chiusa nel suo guscio, arroccata nelle sue idee intransigenti che precludono qualsiasi ipotesi di collaborazione istituzionale con chicchessia. Eppure, non è che mancherebbero le criticità da risolvere. Mi riferisco alla mancanza di servizi primari nelle contrade, di un adeguato sistema fognario, di illuminazione in numerose zone periferiche. E, ancora, gli allacci idrici. La carne al fuoco è molta ma evidentemente l’indirizzo politico va in un’altra direzione. Qualsiasi siano però gli obiettivi perseguiti dall’Amministrazione comunale, ci piacerebbe comunque conoscerli: sarà necessario instaurare un dialogo politico. Volenti o nolenti. Se no continueremo a sostare nella zona bassa della graduatoria delle città con progetti finanziati. Oggi abbiamo perso un treno che non passerà più, i Fondi di sviluppo e coesione dei quali hanno invece usufruito tutti i capoluoghi di provincia siciliani”.
Non differente il tenore della dichiarazione diffusa dal consigliere comunale di opposizione Sergio Firrincieli del M5.
Fondi Fsc: appena l’1% delle risorse disponibili al Comune di Ragusa. “tutto ciò ci deve fare riflettere sull’autorevolezza politica, di fatto al momento inesistente, di questa Giunta”
“Appena 2.700.000 euro per la città di Ragusa a fronte dei 200 complessivi che erano a disposizione rappresentano uno schiaffo per la nostra collettività che oggi piange una mancanza di autonomia, una mancanza di posizione, una mancanza di personalità politica nei confronti dei referenti politici regionali e nazionali”. Lo ha detto ieri sera in Consiglio comunale il capogruppo del movimento Cinque Stelle, Sergio Firrincieli, a proposito di fondi Fsc con riferimento al fatto che “non è possibile che il Comune capoluogo abbia svolto in proposito il ruolo di Cenerentola rispetto ad altri centri iblei (Modica 30 mln, Vittoria 40, Scicli 19) perdendo l’occasione del passaggio di un treno che difficilmente si ripeterà, almeno a breve”.
Firrincieli ha evidenziato che, pur sottolineando la matrice elettorale di questa operazione tenutasi a Palermo, non si può non essere soddisfatti “dello stanziamento di risorse economiche per la provincia che dovrebbero porre le condizioni per assicurare un certo sviluppo. Per la città capoluogo, però – continua – appena l’1% delle risorse economiche disponibili. Davvero inconcepibile e questo ci deve fare riflettere sull’autorevolezza politica di questa Giunta. Va bene il civismo e affrancarsi dai partiti? Forse per vincere le elezioni, però tutto questo poi si ribalta in negativo sulla nostra comunità e allora l’operazione va meno bene. Ecco perché inviterei il sindaco ad uscire una volta per tutte allo scoperto e a prendere pubblicamente posizione, visto che si sussurra di una sua vicinanza politica, e della maggioranza che lo sostiene, con il governatore Schifani. Sembrerebbe però un rapporto a sola spinta elettorale in occasione delle elezioni europee dove ognuno si sta pesando per avanzare poi alle varie segreterie politiche pretese personali quando sarà la volta di posizionarsi nelle liste per le consultazioni regionali e nazionali. In un contesto di tornaconto personale e non generale comprendiamo il perché il Comune di Ragusa non sia stato tenuto in debita considerazione. Direi perciò al sindaco che, aldilà dell’ipocrisia politica, è il momento di uscire dal tepore e finalmente dichiarare la propria posizione e della maggioranza che lo sostiene nel centrodestra e più nello specifico con Forza Italia. Certificata l’area di appartenenza, poi ci si attrezzi per tempo per evitare che questa operazione di esclusione possa diventare sistematica, a danno della comunità ragusana”. (daniele distefano)