I finanzieri del Comando Provinciale di Ragusa, nell’ambito delle attività volte alla tutela del bilancio dello Stato e dell’Unione europea, a seguito di indagini delegate dalla locale Procura della Repubblica, hanno deferito il legale rappresentante di una società di Comiso, operante nel settore dei trasporti e della logistica, per aver indebitamente fruito di crediti d’imposta finanziati con risorse destinate agli investimenti nel Mezzogiorno e al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per un ammontare complessivo di oltre 704.000 euro, di cui circa 490.000 già portati illecitamente in compensazione.
I militari della Compagnia di Vittoria hanno appurato che, nel periodo compreso tra il 2017 e il 2023, la società ha comunicato all’Agenzia delle Entrate una serie di investimenti in beni strumentali, al fine di ottenere agevolazioni fiscali, in violazione di quanto previsto dalla specifica normativa, in quanto il settore in cui l’azienda opera è escluso dal beneficio e i beni acquistati sono risultati usati anziché nuovi. Inoltre, in taluni casi, sono stati presentati meri preventivi, ai quali non è susseguito il reale acquisto del bene, che hanno comunque contribuito ad aumentare l’ammontare del credito indebitamente maturato. Alla luce degli elementi raccolti, i finanzieri hanno deferito il legale rappresentante all’Autorità giudiziaria per i reati di cui agli articoli 316-ter del codice penale (Indebita percezione di erogazioni pubbliche) e 10-quater del decreto legislativo n. 74/2000 (Indebita compensazione), richiedendo le relative misure ablative.
Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Ragusa, a seguito della richiesta avanzata dalla locale Procura della Repubblica, ha emesso un decreto di sequestro preventivo, anche per equivalente, pari alla somma indebitamente compensata, quantificata in oltre 490.000. La Compagnia di Vittoria ha eseguito il provvedimento in data 29 maggio 2024, procedendo al sequestro conti correnti, beni immobili e terreni nonché al blocco, tramite l’apposita procedura di sospensione degli F24 dell’Agenzia delle Entrate, del rimanente credito pari a oltre 200.000 euro. Per il principio di presunzione di innocenza, la responsabilità dell’indagato sarà definitivamente accertata solo nel caso in cui intervenga una sentenza irrevocabile di condanna. L’operazione conclusa conferma il ruolo della Guardia di Finanza a tutela della corretta attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e a garanzia del corretto utilizzo delle risorse pubbliche stanziate per sostenere famiglie e imprese oneste.