Ragusa – Inevitabili a Ragusa le reazioni ed i commenti al servizio televisivo di Rete 4 Mediaset sulla sanità iblea messo in onda in questi giorni. Mentre gli organi di stampa locali ne riportavano i contenuti anche la politica a vari livelli se ne sta occupando. Primo ad intervenire il deputato regionale Pd Nello Dipasquale che afferma categorico ” sotto i riflettori di un canale nazionale storture che segnaliamo da sempre”. Poi Dipasquale diventa un fiume in piena. “Ancora una volta la sanità siciliana e quella della provincia di Ragusa in particolare sono sotto i riflettori della cronaca nazionale per primati negativi oltre a fatti che già sapevamo come liste d’attesa interminabili e chiuse alle nuove prenotazioni, ma anche i pronto soccorso allo stremo e carenze di personale. Tutti problemi che segnaliamo da mesi e mesi, la cui responsabilità è in capo al Governo regionale, e che sono emersi impietosamente durante una trasmissione a copertura nazionale”. E a questo punto il deputato Ars dem elenca quelle che ritiene le responsabilità della situazione.
“Nonostante tutte le interrogazioni, tutti gli interventi in aula, nonostante i nostri ripetuti inviti ad affrontare queste criticità – aggiunge il parlamentare ragusano – la destra, al governo della Sicilia da quasi sette anni, non è riuscita a dare una sola risposta concreta. La sanità dell’isola è ridotta a un lumicino. Inoltre, in questo quadro desolante, ci sono situazioni allarmanti che riguardano la governance delle Aziende Sanitarie. Quella di Ragusa, per esempio, dal 2017 ad oggi ha avuto quattro commissari straordinari. È facile comprendere come l’assenza di una governance stabile, che anzi subisce gli umori del Governo regionale mediamente una volta ogni anno e mezzo, non contribuisca a una sana pianificazione dei programmi sulla sanità da attuare in un territorio”.
“Tutto ciò – commenta ancora Dipasquale – avviene nel più totale silenzio dei deputati di maggioranza, più interessata ad apparire con proclami vani piuttosto che a dare risposte alla collettività. Sugli organi di stampa e sui social network è possibile apprezzare la loro soddisfazione per la messa in messa in funzione di un servizio senza che nessuno si prenda la briga di far notare che si tratta di prestazioni essenziali, la cui esistenza in un ospedale deve esser considerata normale e non fatto da celebrare”.
“In questo contesto dovrebbe stupire che i Siciliani continuino a votare i governi di questo colore politico – conclude il parlamentare dem – ma gli esponenti della destra sono abili imbonitori. Da parte nostra continueremo, senza sosta, a segnalare, denunciare, smascherare questo becero tentativo di far passare l’improvvisazione per buona politica”.
E tra gli interventi anche quello del consigliere comunale di Ragusa Gaetano Mauro della lista Generazione e protaginista assoluto di varie battaglie in consiglio, da quelle su Iblea Acque a quella contro le mancate risposte del sindaco Cassì alle interrogazioni, solo per citarne alcune. Dopo aver esclamato “in provincia di Ragusa chi ha i soldi si cura, chi non ha i soldi rischia di morire” Mauro osserva ” è andata in onda l’annunciato servizio giornalistico televisivo di Rete 4 all’interno della trasmissione condotta da Mario Giordano , “ Fuori dal Coro” sulle interminabili liste d’attesa nella sanità ragusana e sulle Tac non funzionanti all’Ospedale “Maggiore”di Modica.
Il reportage giornalistico giunge al culmine di una attività di denuncia che da consigliere comunale di Ragusa ho condotto in questi mesi in solitudine e nella totale indifferenza, sentendomi dire sempre che il sindaco , massima autorità sanitaria cittadina, non ha alcuna competenza.
Mi sono rivolto alla tv nazionale per sensibilizzare e scuotere le coscienze.
L’inchiesta giornalistica ha anche mostrato il caso clamoroso dell’acceleratore lineare del reparto di Radioterapia all’Ospedale Maria Paterno Arezzo, acquistato per 1,5 milioni di euro e destinato a rimanere impacchettato e senza alcun utilizzo per l’inadeguatezza dei locali vocati ad ospitarlo.
L’affresco che ne viene fuori è a dir poco sconcertante e le risposte, quando date, sono evasive, interlocutorie, se non imbarazzanti.
Ma le responsabilità più grande è di chi come il sindaco di Ragusa finge che la questione non lo riguardi, come se il tema della salute dei cittadini fosse estraneo alla pubblica amministrazione comunale.
La circostanza che una persona malata in provincia di Ragusa debba aspettare il 2026 per una visita specialistica , dimostra come chi ha i soldi va nel privato e si fa curare, chi non ha i soldi, come ha mostrato il servizio televisivo, deve scegliere tra la propria salute o il dare da mangiare ai propri figli”. (da.di.)