La giornata di lunedì ha visto i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Modica trarre in arresto, in esecuzione ad una misura cautelare che disponeva gli arresti domiciliari, emessa dal tribunale di Ragusa, su richiesta della Procura della Repubblica Iblea, un 44enne del posto, convivente, operaio e censurato. Il reato contestato, per cui i militari del Reparto procedente hanno avanzato richiesta di misura all’Autorità Giudiziaria, è stato accertato dagli operanti a seguito di un’attività di polizia giudiziaria che ha consentito di comprovare la detenzione e la disponibilità di un’arma clandestina. Infatti, nel mese di marzo, i militari, a seguito di perquisizione personale e veicolare presso il luogo di lavoro dell’interessato, che insiste sul territorio della Contea, avevano proceduto ad effettuare un arresto in flagranza di reato per la stessa tipologia di violazione penale nei confronti di un altro soggetto.
Le indagini dei Carabinieri sono proseguite con ulteriori accertamenti che hanno consentito di acquisire idonei elementi per ritenere che il possesso di quell’arma fosse da attribuire anche al destinatario della misura odierna. Il carico probatorio nei suoi confronti si è aggravato poiché è stata contestata anche la ricettazione, oltre alla detenzione abusiva dell’arma in concorso, poiché entrambi i coinvolti avevano disponibilità dell’arma clandestina. La pistola è stata trovata all’interno dell’autovettura di uno dei due, occultata in una borsa contenente indumenti. I militari hanno subito appurato che l’arma, in origine a salve ed in seguito alterata, era priva di matricola e perfettamente funzionante. All’atto del ritrovamento gli operanti hanno proceduto alla messa in sicurezza e ai successivi accertamenti per la corretta qualificazione giuridica della pistola, ossia una vera e propria arma clandestina, letale nella sua offensività. L’acquisizione di tutti questi elementi ha consentito all’Autorità Giudiziaria di avere a disposizione un quadro indiziario che, rendendo evidente la pericolosità sociale dell’interessato, ha consentito la configurazione delle ipotesi di reato ascritte e la necessità di emettere la misura cautelare gli arresti domiciliari.
I militari dell’Arma di Modica, molto attenti alle dinamiche sociali che si sviluppano sul territorio, hanno così potuto evitare che soggetti di particolare interesse operativo, oltre a potersi spostare all’interno della giurisdizione di competenza con un’arma illegalmente detenuta, potessero averne disponibilità per il compimento di qualsiasi tipologia di reato.