Il futuro dell’architettura ha una filosofia semplice: conservare e migliorare l’esistente. È la sintesi brillantemente illustrata ieri sera sul living del Pata Pata per il terzo appuntamento di “Cogitare”. La lectio magistralis di Orazio Carpenzano, preside della Facoltà di Architettura “La Sapienza” di Roma e già allievo di Carlo Aymonino, questo ha illustrato, servendosi di un prezioso filmato, ad un numeroso pubblico di architetti (l’appuntamento come corso di formazione con crediti) e appassionati della materia.
Il docente, presentato dal direttore artistico dell’evento, il giornalista Marco Sammito, ha spiegato il titolo del suo intervento. “Nei miei progetti la mia teoria dell’Architettura, affresco italiano” è stata una panoramica a volo d’angelo sugli interventi nei centri storici (la città di Lanciano come esempio per tutte) nella necessità di migliorare l’esistente e porre un divieto al consumo di nuove aree; nei restauri dove la conservazione deve essere arricchita da un quadro filologico di interventi che possa dare un senso all’uso degli ambienti dove anche le statue danno significato alla storia del luogo.
In ultima analisi l’architettura deve avere piena coscienza di due cose: il passato che guarda al futuro e la necessità di leggere la storia che vive attorno agli ambienti per adeguarla agli interventi. Il binomio architettura-città diventa allora inscindibile.
Un invito ali architetti infine. Quello di non andare alla ricerca del solito incarico pubblico ma altresì scegliere la partecipazione dei concorsi pubblici per idee e progettazione per liberare fantasia, competizione e sperimentazione.
Una standing ovation finale ha meritatamente chiuso una serata ricca di saperi e di esperienza professionale.
Prossimo appuntamento al living del Pata Pata con “Autori & Libri, conversando a Sampieri” lunedì 26 agosto ore 19.00 con “Virdimura” l’ultimo e avvincente romanzo di Simona Lo Iacono che converserà con il prof. Peppe Pitrolo.