Giarratana – I canti, la trepidazione dei devoti, l’entusiasmo. Sono le note distintive di un momento intimo e molto particolare per ciascuno dei presenti che ieri sera è tornato a essere presente, per la seconda volta quest’anno con riferimento alle celebrazioni in onore del patrono della Chiesa universale, all’interno della chiesa Madre di Giarratana per assistere alla traslazione, dalla cappella laterale verso l’altare maggiore, del venerato simulacro di San Giuseppe. E sì, perché qui, nella Perla degli iblei, il santo patriarca viene celebrato anche a fine estate oltre che nel tradizionale periodo di marzo. E così i fedeli, con un’unica voce, hanno salutato, con grida di giubilo, l’apertura delle celebrazioni caratterizzata da questo significativo momento.
La festa entrerà nel vivo con la predicazione del triduo a partire da giovedì prossimo e sino a sabato. La festa esterna è in programma domenica 8 settembre con le due processioni, quella mattutina e quella serale. Tra le iniziative che fungono da corollario, da sottolineare, intanto, oggi, l’adorazione eucaristica in chiesa Madre che si terrà dalle 19,30 a mezzanotte. Domani, invece, alle 21, sarà possibile assistere alla corsa dei carramatti, lungo il corso XX settembre. Ma perché San Giuseppe a Giarratana si festeggia in due momenti dell’anno? “Dell’origine della festa estiva di S. Giuseppe a Giarratana – spiega Giuseppe Cataldi, cultore di tradizioni locali – non ci sono testimonianze storiche o documenti ufficiali, dobbiamo basarci su quanto ci è pervenuto dalla tradizione orale dei nostri anziani; su questa testimonianza non possiamo nutrire dubbi, perché trattandosi di una devozione “sentita, generale e genuina”, come la definì il parroco Marziano, lontana da lotte e gelosie, la voce del popolo tramanda solo notizie veritiere.
Da quello che ci è stato raccontato, la festa fu istituita nel 1904 dal parroco Mariano Azzaro, il quale volle ottenere due risultati: incrementare la già forte devozione popolare a San Giuseppe e dare un deciso segnale nella lotta alle cospirazioni massoniche, in quell’epoca diffuse anche a Giarratana. Era stata infatti la massoneria a fare anticipare al 20 settembre, anniversario della breccia di Porta Pia, la grande fiera-mercato che allora coincideva col 21 settembre, anniversario della consacrazione della chiesa di Sant’Antonio Abate (21 settembre 1783). Il parroco Azzaro, sicuramente appoggiato dalle autorità, dai commercianti e dal vescovo di Noto, anche lui in lotta contro la massoneria, fece anticipare la fiera al 19 settembre e, alla fine della messa votiva che ogni 19 del mese viene celebrata in onore di San Giuseppe, fece portare la statua del patriarca in processione fino alla zona della fiera. Da allora la festa è diventata, adeguandosi ai tempi e alle mutate condizioni sociali, una tappa irrinunciabile degli appuntamenti estivi di Giarratana, a conclusione delle feste esterne in onore dei patroni del paese”.