Passeggiando lungo le splendide spiagge di Arizza e Bruca, nel litorale sciclitano, è facile imbattersi in oggetti curiosi trasportati dal mare. Tra questi, spiccano i cosiddetti borsellini delle sirene (in inglese mermaid’s purse), misteriose sacche dalla forma rettangolare o ovaleggiante, spesso accompagnate da lunghe appendici. Questi affascinanti reperti, insieme a conchiglie forate e agli “occhi di Santa Lucia”, sono veri e propri tesori della biodiversità marina.
I borsellini delle sirene, noti anche come borsette di Venere, variano di colore dal marroncino chiaro al nero scuro, e presentano superfici lisce, lucide o a volte striate e opache. Questi piccoli astucci non sono altro che le teche ovigere di pesci cartilaginei come razze e squali, in particolare dei piccoli gattucci che popolano i fondali marini. Le sacche proteggono l’embrione al loro interno, offrendo una barriera contro predatori e intemperie.
Cosa sono i borsellini delle sirene?
I borsellini delle sirene sono teche rigide ed elastiche, realizzate in collagene, che le femmine di alcune specie di squali e razze depongono dopo la fecondazione. Al loro interno, l’embrione si sviluppa per un periodo che può variare da alcuni mesi a più di un anno, a seconda della specie. Queste sacche sono progettate per resistere alle dure condizioni marine, con appendici che permettono di ancorarsi saldamente a substrati come rocce, alghe e coralli.
Come riconoscerli
I borsellini delle sirene possono avere forme differenti: quelli quadrati appartengono generalmente alle razze, mentre quelli ovali sono tipici degli squali. La loro presenza aumenta dopo le mareggiate, quando vengono trasportati dalle onde sulla battigia, spesso nascosti tra alghe e detriti marini. Alcuni esempi comuni che si possono trovare sulle spiagge italiane includono le teche della razza stellata (Raja asterias), della razza chiodata (Raja clavata) e del gattuccio boccanera (Scyliorhinus canicula), lo squalo più diffuso nel Mediterraneo.
Un tesoro per la scienza
Sebbene raccogliere questi affascinanti oggetti possa sembrare tentatore, è consigliabile lasciarli sulla spiaggia. Non tutti i borsellini delle sirene rinvenuti sono vuoti; molti contengono ancora embrioni in sviluppo. Inoltre, segnalare gli avvistamenti di queste teche a progetti di Citizen Science può contribuire alla conservazione di specie marine minacciate, come sottolinea la Marine Conservation Society.
Curiosità
La dimensione delle sacche può variare da 5 a 10 centimetri, con filamenti che servono ad ancorarsi agli scogli o alle gorgonie. Il colore delle teche varia a seconda della specie, passando dal bianco-giallo traslucido al nero. Normalmente contengono un solo uovo fecondato, e il periodo di gestazione può durare da 6 a 12 mesi, a seconda della temperatura dell’acqua.
In conclusione, passeggiare lungo le spiagge di Arizza e Bruca offre non solo relax, ma anche la possibilità di scoprire i misteri della vita marina. Avvistare un borsellino delle sirene è un’esperienza unica, che ci avvicina alla straordinaria biodiversità del nostro mare.
La leggenda sui borsellini delle sirene: porta fortuna
Il nome “borsellino delle sirene” deriva da un’antica credenza popolare secondo cui questi oggetti misteriosi erano usati dalle sirene per custodire i loro tesori. Le sirene, creature mitologiche famose per la loro bellezza e il loro amore per gioielli e monete, si diceva che li rubassero agli sfortunati marinai che si avventuravano troppo lontano, nelle profondità del mare.
Secondo alcune leggende, le ovocapsule sono dei portafortuna e avrebbero persino poteri magici: chi le trovava poteva esprimere un desiderio o ottenere abilità straordinarie. Ovviamente, si tratta di miti, ma testimoniano il fascino e il mistero che circonda questi oggetti unici, spesso ritrovati durante tranquille passeggiate sulla spiaggia, preferibilmente all’alba, quando il mare è calmo e la battigia meno affollata.
Queste storie, pur inventate, contribuiscono a rendere i borsellini delle sirene ancora più affascinanti per chi li scopre durante le vacanze estive, trasformando una semplice passeggiata in un momento di contatto con il mondo marino e il suo immaginario.