Ragusa – Il giglio di mare, noto per la sua bellezza e fragranza, è una pianta bulbosa che cresce spontaneamente sulle aree dunali delle spiagge in provincia di Ragusa, e nelle coste della Sicilia regala il suo spettacolo di fiori bianchi e profumati. Questo fiore, simbolo di purezza e innocenza, è diventato l’angelo delle coste ragusane, dove si può ammirare in tutta la sua magnificenza.
Giglio di mare: un fiore protetto e a rischio
In molte regioni italiane, il giglio di mare è considerato una specie protetta, minacciata dall’urbanizzazione, dal turismo e dall’estirpazione indiscriminata. In Sicilia, tuttavia, la pianta trova rifugio grazie a vaste aree naturali ancora intatte. Le spiagge di Donnalucata, Arizza, Bruca e Cava D’Aliga, Sampieri, lungo la costa ragusana, sono habitat prediletti per questo splendido fiore, che prospera nelle dune sabbiose.
Caratteristiche e coltivazione
Il giglio di mare (Pancratium maritimum L.) appartiene alla famiglia delle Amaryllidaceae e cresce sui litorali del Mediterraneo, del Tirreno, dell’Adriatico e del Mar Nero. Questa pianta perenne bulbosa può raggiungere un’altezza di 40 cm, con fiori bianchi a forma di imbuto che sbocciano tra luglio e ottobre, emettendo un profumo intenso, soprattutto di notte. Sebbene sia velenoso se ingerito, è possibile coltivarlo come pianta ornamentale, preferibilmente in terreni sabbiosi ben drenati e in zone soleggiate. Il frutto è una capsula contenente semi neri lucidi di forma irregolare.
Facilmente coltivabile, ma richiede una posizione molto soleggiata e un terreno sabbioso molto ben drenato. Ha bisogno di estati calde per indurre la fioritura, mentre una fioritura timida può avvenire in climi più freschi. Tollera temperature fino a circa -5°. La propagazione avviene per seme o divisione dopo la fioritura. Piantine possono fiorire nel loro terzo o quarto anno di vita.
Come coltivare il giglio in casa: esporre la pianta
Un aspetto che si rivelerà cruciale per un giglio di mare coltivato in casa, è la sua esposizione. Nonchè, di conseguenza, la temperatura alla quale viene esposto.
È da considerare come il giglio di mare abbia bisogno di quantomeno 3 ore di esposizione diretta alla luce del sole. L’esposizione per questo tempo dovrà essere piena e continuata.
Giglio di mare: un fiore tra Mitologia e Religione
Il giglio di mare è circondato da affascinanti leggende e simbolismi. Considerato in passato per le sue proprietà medicinali grazie agli alcaloidi presenti, è anche citato nella Bibbia, nel “Cantico dei Cantici”, dove si ritiene che rappresenti la rosa di Sharon. Nella mitologia greca, una leggenda racconta che il latte di Era, cadendo sulla sabbia, abbia dato origine a questo fiore.
Giglio di mare: secondo la mitologia greca
Una leggenda classica narra che Era, quando si accorse che stava allattando Eracle, postole al seno mentre dormiva da Ermes su ingiunzione di Zeus, che l’aveva generato con Alcmena, essendosi svegliata per un morso dell’eroe, dovuto alla sua voracità, abbia perduto delle gocce di latte, per cui, una parte di queste, schizzando in cielo, generarono la Via Lattea, mentre un’altra parte, cadendo sulla sabbia, generarono questi fiori.
Minacce e Conservazione
La crescente urbanizzazione e lo sfruttamento delle coste per il turismo balneare stanno minacciando la presenza del giglio di mare, così come di altre specie psammofite. In alcune regioni italiane, come Lazio, Molise e Basilicata, la raccolta e l’asportazione di questi fiori è vietata. Sebbene non sia ancora considerata una specie in via di estinzione, la sua tutela è fondamentale per preservarne la bellezza e la biodiversità delle coste siciliane.
Il giglio di mare, fiore simbolo delle coste della Sicilia, rappresenta non solo una bellezza naturale ma anche un patrimonio culturale da proteggere. La sua storia, tra mitologia e scienza, e la sua fragilità lo rendono un elemento unico del paesaggio costiero siciliano.