Ragusa – La seconda grande questione (della prima, il partenariato pubblico/privato per la gestione del Castello di Donnafugata, abbiamo gia’ parlato in altra parte del giornale) che è stata oggetto di serrato dibattito, e anche di duro scontro politico e quasi fisico tra il sindaco Cassì ed il consigliere Gaetano Mauro nella prima seduta consiliare dopo la pausa estiva, lo scorso 2 settembre, la seconda questione, dicevamo, è quella di Iblea Acque e della legittimità della nomina dell’amministratore unico Franco Poidomani e dei suoi emolumenti percepiti fino allo scorso mede di febbraio.
Una vicenda complessa che ha visto schierato in prima linea, fin da inizio consiliatura, Gaetano Mauro. I cui dubbi e perplessità, sempre suffragati da un solido impianto giuridico e legislativo, si sono dimostrati ragionevoli e corretti. Soprattutto alla luce di un parere pro veritate richiesto dai sindaci iblei che compongono il consiglio di amministrazione ed il cui comitato di controllo analogo è presieduto dal sindaco Cassì. Parere che dà indubbiamente ragione alle tesi di Mauro e di quanti, pochi per la verità, si sono intestati una battaglia di trasparenza e correttezza amministrativa. Il parere pro veritate,(che abbiamo pubblicato integralmente ieri) ribadisce alcuni punti nodali: la carica di amministratore unico della Società non poteva essere attribuita a un soggetto già collocato in quiescenza, se non a titolo gratuito; visto che l’amministratore unico ha manifestato la volontà di proseguire nel proprio incarico a titolo gratuito fino al termine naturale dell’incarico i sindaci hanno convenuto, in conformità con quanto suggerito dal legale incaricato, di chiedere intanto formalmente all’amministratore unico la restituzione di tutte le somme allo stesso corrisposte per l’espletamento del suo incarico, riservando, all’esito di detta istanza, ogni successiva decisione.
Alla luce di tale parere, interviene il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Luca Poidomani che va subito al sodo affermando “il sindaco Cassì si dimetta dal ruolo di presidente del comitato di controllo analogo con queste motivazioni. “La scelta del cda di Iblea Acque che, dopo avere proseguito in maniera informale la riunione dell’assemblea convocata ieri mattina, ha deciso di chiedere la restituzione delle cifre incassate dall’amministratore unico pur non avendone titolo, così come statuito dal parere pro veritate richiesto dagli stessi sindaci, non fa che confermare l’inadeguatezza del sindaco di Ragusa nel suo ruolo di presidente del comitato di controllo analogo, ruolo che ricopre tuttora e rispetto a cui, invece, sarebbe più opportuno rassegnasse le dimissioni”. E’ il senso della richiesta che arriva dal coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia Ragusa per bocca del suo coordinatore, Luca Poidomani.
“Le scelte adottate dal cda dei sindaci nella riunione di ieri tenutasi a palazzo dell’Aquila – continua Poidomani – non fanno altro che rilevare come il primo cittadino del capoluogo non sia stato capace di adempiere il proprio ruolo nella maniera migliore e, addirittura, nonostante le sollecitazioni provenienti dall’opposizione, solo a distanza di mesi si è convinto di adottare l’unica scelta che, alla luce delle normative vigenti, avrebbe dovuto essere l’unica possibile. Quindi, ribadiamo che si tratta di palesi inadempienze da parte di Cassì rispetto all’incarico che ha ricoperto e che lo devono spingere soltanto verso una direzione, quella delle dimissioni dal ruolo di presidente del comitato di controllo analogo. Non è possibile che si faccia finta di niente e che questa sua miopia interpretativa possa condizionare l’attività futura dell’organismo. Ecco perché sollecitiamo a gran voce che si faccia da parte e chiediamo che il comitato di controllo analogo possa essere messo nella condizione di operare al meglio”. (da.di.)