Ragusa – Sulla vicenda di Iblea Acque, un’altra voce, quella della segreteria del PD ragusano, si aggiunge al coro di quanti chiedono le dimissioni di chi ha avallato uno stato di cose che ora è stato stigmatizzato dal parere pro veritate dell’avvocato Harald Bonura. Parere, per di più richiesto dagli stessi sindaci iblei che compongono il consiglio di amministrazione della società pubblica in house, e alcuni dei quali compongono il comitato di controllo analogo presieduto dal dindaco di Ragusa Cassì. Parere che evidenzia come la carica di amministratore unico della Società non poteva essere attribuita a un soggetto già collocato in quiescenza, se non a titolo gratuito. Inoltre, visto che l’amministratore unico ha manifestato la volontà di proseguire nel proprio incarico a titolo gratuito fino al termine naturale dell’incarico i sindaci hanno convenuto, in conformità con quanto suggerito dal legale incaricato, di chiedere intanto formalmente all’amministratore unico la restituzione di tutte le somme allo stesso corrisposte per l’espletamento del suo incarico, riservando, all’esito di detta istanza, ogni successiva decisione. Detto questo alcuni, tra cui il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Luca Poidomani, hanno chiesto le dimissioni del sindaco Cassì dalla carica di presidente del comitato di controllo analogo.
Invece la segreteria dem di Ragusa sembra intenzionata a chiedere dimissioni più ampie e generali, per ripartire da zero o almeno, a volere omaggiare il ricordo del grandissimo Massimo Troisi, per ‘ricominciare da tre’. Ecco la posizione assunta dalla segreteria PD di Ragusa, per bocca di Peppe Calabrese.
“Alla fine è successo quello che in molti andavamo ripetendo da un paio d’anni, adesso chi ha sbagliato se ne assuma la responsabilità dimettendosi dai ruoli che ricopre e lasciando ad altri il compito di azzerare tutto e ripartire”. Lo dichiara la segreteria cittadina del Partito Democratico di Ragusa per bocca del segretario Peppe Calabrese.
“I soci di IbleaAcque – dice Calabrese – non si sono fidati dell’Assessorato agli Enti Locali della Regione Siciliana che, con una nota, spiegava che a un dirigente in quiescenza dalla pubblica amministrazione non può essere riconosciuto alcun compenso per l’incarico di amministratore unico di una società partecipata da enti pubblici, generando, invece, un’anomalia che è costata 95mila euro lordi l’anno, da maggio 2022 a marzo 2024, e hanno voluto il parere di un soggetto terzo che, in quasi sei mesi, è arrivato alla stessa identica conclusione. Ora i soci si sono decisi a chiedere la restituzione delle somme spese, ma alcune domande sorgono spontanee: è l’amministratore unico che deve restituire somme che ha percepito secondo un contratto o sono i sindaci che dovranno farlo? Il professionista incaricato aveva il dovere di conoscere la norma e rifiutare o dovevano essere i sindaci, supportati dai propri uffici legali (qualcuno anche dalle conoscenza della propria professione) a evitare l’errore? Serve fare tabula rasa e ricominciare da capo”.
“Per ripartire, tuttavia – aggiunge il segretario dem – è necessario che rispondendo a un principio di etica e opportunità politica i responsabili di questo pasticcio abbandonino i propri ruoli, perché la gestione delle risorse idriche in provincia di Ragusa è affare assai serio e non possiamo permetterci di ricominciare con le stesse figure che hanno portato a questo pasticcio che, con tutta probabilità, porterà presto a una battaglia legale per la restituzione delle somme”.
“Da tempo diciamo che IbleaAcque è un carrozzone – dichiara ancora Calabrese – e se consideriamo quanto accaduto con Poidomani, con le assunzioni dalla procedura opaca, con la gestione carente sia per le riparazioni della rete idrica che per l’emissione delle bollette, se si considera la precaria capacità economica della società e l’assoluta mancanza di nuova progettazione infrastrutturale, non possiamo che esserne sempre più convinti e temiamo che IbleaAcque non sarà in grado di restituire al Comune di Ragusa le somme anticipate (tra gli 8 e i 9 milioni di euro). Siamo sinceramente preoccupati – conclude il segretario cittadino del PD – e siamo convinti che bisogna correre ai ripari al più presto”. (da.di.)