Un dura denuncia de La Stele di Rosetta, associazione di famiglie di persone con autismo e disabilità. La presidente Emanuela Russo denuncia: in virtù del Decreto n. 145 del 9 maggio 2024, la Regione Siciliana ha destinato una somma di 150.000 euro a ciascuno dei Comuni di Lampedusa-Linosa, Pantelleria, Pozzallo, Modica, Augusta, Siciliana, Porto Empedocle, Ragusa, Trapani e Portopalo di Capopassero, per affrontare le difficoltà derivanti dal fenomeno migratorio. Il decreto che trasferisce questo contributo straordinario NON PREVEDE VINCOLI SPECIFICI e lascia ai comuni la libertà di utilizzarlo per le esigenze che ritengono più opportune, senza obbligo di rendicontazione alla Regione. La spesa di questo contributo straordinario è affidato alle scelte politiche di ogni a.c.
«Questo a nostro avviso risulta ancor più grave se si considera che l’a.c. era conscia dell’imminente dichiarazione di dissesto finanziario che oggi, maldestramente, viene utilizzata come alibi per il ritardo nell’erogazione del servizio e la riduzione delle ore giornaliere da tre a due. – dichiara Emanuela Russo, presidente de La Stele di Rosetta – I diritti incomprimibili allo studio e all’uguaglianza non possono essere asserviti all’equilibrio finanziario dell’ente ma devono pesare sullo stesso per essere garantiti. Con un solo atto amministrativo il sindaco e la sua giunta municipale hanno disatteso al dovere, per obbligo di legge, di tutelare i minori con disabilità frequentanti la scuola primaria e secondaria di tutti gli istituti scolastici della città di Pozzallo. – prosegue la Russo – Violando tali suddetti diritti, noi genitori dichiariamo che tale comportamento dà un’immagine della città assimilabile a quella del padre di famiglia che ai suoi figli fa indossare il vestito buono per la domenica (eventi stagione estiva) per avere consenso e visibilità, per poi, negli altri giorni della settimana, continuare a farli camminare con le scarpe bucate o addirittura scalzi. Noi siamo scalzi. Le famiglie hanno i piedi insanguinati per tutte le volte che tale sistema li costringe a fare i viaggi dei sepolcri, le battaglie verbali e con carte scritte, per vedersi riconosciuto un diritto… un diritto sancito dalla legge per i propri figli con disabilità. E’ una vergogna.»
L’inclusione non è argomento da bar, improvvisato e senza sostanza. NON PUÒ ESSERCI NESSUNA INCLUSIONE SE I NOSTRI STUDENTI, I NOSTRI FIGLI, VENGONO POSTI SULLO STESSO PIANO DI UN CONCERTO ESTIVO.
A Modica questo stesso contributo straordinario previsto dal suddetto decreto, è stato destinato dall’assessore alla Pubblica Istruzione, Chiara Facello, al trasporto scolastico, con delibera n.199 del 5/09/24 mentre addirittura a Ragusa i fondi sono stati impiegati dall’assessore ai Servizi Sociali, Elvira Adamo, per contrastare il fenomeno del caporalato con delibera n 1701 del 09/09/24. Sottolineiamo il fatto che a tutt’oggi il servizio non è attivo e molti alunni con disabilità sono ancora a casa senza aver potuto godere del primo giorno di scuola come tutti gli alunni neurotipici, mettendo a nostro avviso in atto una gravissima forma di discriminazione incostituzionale.
Tale ritardo nel servizio e la riduzione arbitraria delle ore, hanno ricadute importanti su tutta la collettività e nello specifico la negazione del diritto al lavoro per gli operatori che sempre più spesso optano per scelte lavorative differenti, abbandonando l’attività di asacom e creando un vuoto difficile da colmare e devastante per le famiglie, inficiando il rapporto continuativo e la fiducia instaurata con gli alunni speciali con le difficoltà del caso di cui tutti siamo al corrente.
Per non parlare di quei genitori e soprattutto di quelle madri lavoratrici che sono state impossibilitate a svolgere il proprio impegno professionale.
Inoltre, nella maggior parte dei casi, per quegli alunni con sindrome autistica che comunque hanno iniziato le attività didattiche, pur in assenza del proprio asacom, si registrano innumerevoli difficoltà nella strutturazione ex novo di spazi e tempi di routine che inevitabilmente hanno avuto conseguenze a cascata sull’intera classe, compromettendone l’armonia.
Nonostante il Decreto n. 145 del 9 maggio 2024, della Regione Siciliana non prevedesse alcun vincolo di destinazione e di rendicontazione, l’amministrazione comunale pozzallese ha destinato, a quanto pare, l’intera cifra a eventi e manifestazioni che riteniamo poco abbiano a che fare, pur riconoscendone la necessità finalizzata all’incremento dello sviluppo turistico, con quelle esigenze prioritarie che prevedono il diritto allo studio e il diritto alla salute delle persone con disabilità in età scolare.
Durante la riunione tenutasi venerdì scorso nella sala consiliare del Comune di Pozzallo, con noi genitori di bambini con disabilità e con gli operatori asacom, per chiedere chiarimenti sull’attivazione del servizio e sulla sua riduzione oraria, l’assessore Raffaele Monte e l’assessore Alessandra Azzarelli hanno dichiarato che i fondi del contributo straordinario della Regione erano vincolati all’organizzazione di eventi per rilanciare l’immagine turistica del paese, e che non potevano essere in alcun modo destinati ai servizi essenziali, quando in realtà il decreto non prevede alcun vincolo in tal senso. Questo appare un fatto estremamente grave, poiché contraddice le reali disposizioni regionali, che concedono appunto libertà di utilizzo senza alcun obbligo specifico. Ulteriormente preoccupante è stata l’intervista rilasciata dall’assessore Alessandra Azzarelli a Pozzallo webtv, in cui ha continuato a sostenere questa narrazione. Non possiamo e non vogliamo credere che abbia voluto falsare la realtà dei fatti, ma visto l’impegno profuso nei suoi anni di assessorato, ci viene difficile pensare che sia così poco informata da firmare atti senza conoscerne il contenuto o da non sapere a cosa possono o non possono essere destinati i fondi pubblici oggetto di finanziamento.
Alla luce di questi fatti, – conclude Russo – chiediamo le dimissioni immediate degli assessori Raffaele Monte e Alessandra Azzarelli, poiché è inaccettabile che chi amministra risorse pubbliche dimostri tale mancanza di trasparenza e facciamo appello affinchè la seconda tranche del contributo venga utilizzata per le esigenze prioritarie della collettività: scuola e servizi ai più fragili. NON VOGLIAMO ESSERE INCLUSI MA PREVISTI!”.