Vittoria – “Dopo che con delibera di giunta comunale n.362 dell’8 agosto scorso è stata approvata l’installazione di dossi rallentatori in via Iannizzotto ex strada Forcone, in cui tra l’altro viene dichiarato che il tratto compreso tra via Venusti e via Torino non costituisce viabilità preferenziale dei veicoli di soccorso e di pronto intervento, classificandolo come strada residenziale, ho presentato un’interrogazione per chiedere la rimozione dei dossi rallentatori, pratica che ritengo assolutamente illegale rispetto alle norme vigenti”. E’ quanto evidenzia il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Giuseppe Scuderi, il quale afferma che “per declassare una strada a residenziale è necessaria una delibera di giunta o una delibera del consiglio comunale, e mi sembra che non ci sia né l’una né l’altra; da questo deduco che la forzatura di installare tali dossi derivi da scelte elettoralistiche che nulla hanno a che fare con le reali esigenze di viabilità di quella strada, e che l’unico modo per giustificare tale forzatura è quello di inventarsi la declassazione della strada a residenziale. Ricordo che l’articolo 179, commi da 4 a 9, del regolamento di esecuzione e di attuazione del Nuovo codice della strada (Dpr n.495/1992) evidenzia che l’uso dei dossi artificiali è consentito solo su strade residenziali, in parchi pubblici e privati, nei residences e simili; ed è invece vietato su strade che costituiscono itinerari preferenziali dei veicoli normalmente impiegati per i servizi di soccorso e di pronto intervento”.
“Mi chiedo – ancora Scuderi – come si possa negare che la via Iannizzotto sia un’arteria principale della città di Vittoria transitata dalle ambulanze provenienti da Comiso, Acate, Chiaramonte e Ragusa per accedere a via Vicenza, via Torino, via Alfredo Cappellini, via Ruggero Settimo; come si può negare che le ambulanze, che partono dall’ospedale di Vittoria con a bordo pazienti critici da trasferire urgentemente, percorrono via Iannizzotto per recarsi alla pista di elisoccorso sita nella zona industriale; come si può negare che le forze dell’ordine percorrono quella strada, sia in entrata che in uscita dalla città, molto spesso impegnati in inseguimenti a sirene spiegate in quanto arteria principale di fuga dalla città. Ecco perché chiedo di conoscere le ragioni per cui l’amministrazione si ostina a voler collocare i dossi pur sapendo che sono illegali.
E che siano illegali è confermato dal fatto che le amministrazioni che si sono succedute negli anni hanno sempre negato la collocazione di dossi artificiali in strade molto pericolose per i cittadini. Io stesso ho più volte chiesto la collocazione di sistemi per evitare le gare motociclistiche e automobilistiche in quartieri periferici come la via Massimo Troisi, dietro l’ex cooperativa Rinascita, dove le forze dell’ordine vengono chiamate ad intervenire tutte le sere per la disperazione dei residenti; potrei citare anche la via Ruggero Settimo nel tratto compreso tra via Como e via Curtatone, il lungomare di Scoglitti per fare degli esempi. Come mai, dunque, in tutti questi casi i dossi sono stati sempre negati perché dichiarati illegali e pericolosi dall’amministrazione? Ho posto, piuttosto, all’attenzione dell’amministrazione la possibilità di installare limitatori di velocità che non ostacolano i mezzi di soccorso né quelli di pronto intervento, ma niente, dobbiamo sempre fare le cose che non si possono fare.
L’amministrazione è consapevole delle recenti sentenze circa la responsabilità di chi illegalmente installa dossi artificiali dove non si può? Vorrei ricordare che è di qualche settimana fa la notizia di rinvio a giudizio per quattro funzionari del Comune di Vittoria per la morte di un motociclista in via Virgilio Lavore a causa della posa in opera di guard rail non regolamentari. Dobbiamo sempre gravare i cittadini dei costi che l’amministrazione sostiene per pagare i risarcimenti danno? Non è possibile tacere di fronte a tali scelleratezze per cui comunico fin da ora che, in caso di risposta non esaustiva alla mia interrogazione da parte di questa amministrazione, procederò ad inoltrare lo stesso atto ispettivo al prefetto e al presidente della Regione Sicilia”.