La Sicilia potrebbe diventare la sede del deposito nazionale di scorie nucleari , destinata ad ospitare i rifiuti derivanti dalla dismissione della filiera dell’atomo e dall’industria medica nucleare. Anche se la decisione definitiva non è ancora stata presa, la regione è stata identificata come una delle aree più idonee, grazie alla presenza di miniere dismesse, in particolare nelle provincia di Enna, come Bosco e Pasquasia.
I Siti Potenziali in Sicilia per il Deposito di Scorie Nucleari
Le miniere abbandonate della provincia di Enna sono state valutate come siti potenzialmente adatti per il deposito di scorie, sebbene richiedano adeguatimenti significativi per garantire la sicurezza necessaria. Infatti, il materiale radioattivo deve essere stoccato in un’infrastruttura adeguata, in grado di proteggere la salute umana e l’ambiente. L’assenza di un sito definitivo ha portato queste miniere dismesse a essere considerate una scelta prioritaria.
Cosa Sono le Scorie Nucleari
Attualmente, i rifiuti radioattivi italiani a medio e basso livello sono distribuiti in circa 20 depositi temporanei su tutto il territorio nazionale, mentre le scorie ad alto livello si trovano in Francia e in Inghilterra, dove sono stato sottoposte a riprocessamento . Tuttavia, l’Europa richiede che ogni Paese gestisca autonomamente i propri rifiuti radioattivi, per cui queste scorie dovranno rientrare in Italia e trovare un deposito definitivo.
La Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee
Una Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnai) è stata predisposta in passato, includendo sette regioni italiane, tra cui la Sicilia. La lista è stata approvata dai ministeri competenti, ma ha generato proteste locali e diffidenza da parte delle comunità coinvolte. La scelta finale spetta quindi al governo, che dovrà selezionare il sito più adatto per ospitare il deposito, una decisione che suscita sempre controversie politiche e poca popolarità tra gli elettori.
Il Progetto del Deposito Nazionale: Tempistiche e Costi
Il progetto è curato dall’Enea ( Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile) e prevede un’infrastruttura su una superficie di 150 ettari. Questo sito accoglierà 95mila metri cubi di rifiuti radioattivi, inclusi scarti nucleari dismessi e rifiuti provenienti dall’industria medica. La costruzione del deposito costerà circa un miliardo di euro e richiederà la presenza di 4mila addetti per la realizzazione, con un organico di 700 lavoratori a regime per la gestione e manutenzione. L’infrastruttura sarà completata entro il 2030 e includerà 90 celle in calcestruzzo per contenere i rifiuti radioattivi, sigillati in contenitori metallici per almeno 300 anni.
Implicazioni della Sicurezza Nucleare: Il Contesto Europeo
La guerra in Ucraina ha sollevato nuove preoccupazioni per la sicurezza nucleare in Europa, specialmente dopo i bombardamenti alle centrali nucleari di Chernobyl e Zaporizhzhia . Questo ha spinto l’Italia a rivedere il proprio Piano nazionale di gestione delle emergenze radiologiche e nucleari , per far fronte ad eventuali incidenti in impianti nucleari esteri. (Fonte La Sicilia)