Chiaramonte Gulfi – “A Chiaramonte c’è un gravissimo allarme ambientale riguardante la depurazione e invitiamo il Comune a farsi carico di questa emergenza che riguarda direttamente la salute dei cittadini e la tutela della natura. Non si può tacere il danno ambientale che si sta perpetrando”.
A denunciare le criticità del sistema di depurazione cittadino sono i consiglieri di opposizione Gaetano Iacono, che è anche coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, e Federico Chinnici i quali con dati alla mano e con l’ennesima video denuncia riguardante gli sversamenti nei torrenti chiedono una azione incisiva all’amministrazione comunale.
“Ci stupisce come il Comune non abbia mai trattato una questione che è fondamentale per tutelare la salute dei cittadini. Siamo nella situazione di avere tre depuratori che – come dimostra anche uno studio pubblicato dal Centro Studi Economia Applicata all’Ingegneria di Catania – presentano problemi di funzionamento a causa dell’eccessivo carico idraulico e organico a cui sono sottoposti”.
“Basti pensare al depuratore di contrada Roccazzo che – servendo una vasta area – tratta un volume annuo di quasi 2 volte superiore a quello massimo di progetto (55.000 mc anziché 26.000 mc). E infatti succede che poi vi siano, come nella nostra video denuncia, gli sversamenti nel torrente Para Para. Ma non finisce qui: il depuratore in contrada Morana, a servizio del centro urbano, tratta un volume annuo di circa 3 volte superiore a quello massimo di progetto e quello in contrada Donnagona, a servizio della frazione di Piano Dell’Acqua, trattava un volume annuo di circa 3 volte superiore rispetto alla sua capacità”.
“Sono dati allarmanti e che dimostrano poi quali siano le conseguenze: lo sversamento nei torrenti di una elevata quantità di acque reflue trattate solo sommariamente. Un attentato all’ambiente e alla bellezza dei nostri luoghi che non può passare sotto silenzio! In passato diverse sono state le denunce di Legambiente e di singoli cittadini e il nostro Comune è stato anche sanzionato dal Libero Consorzio. Oggi i cittadini di Roccazzo sono quelli che soffrono maggiormente, vivendo accanto a un torrente che è divenuto una discarica di reflui maleodoranti. E’ normale convivere con liquami a pochi metri, con odori nauseabondi specie d’estate?”, aggiungono i consiglieri.
“La nostra non è una mera azione di protesta ma anche di proposta: il riuso agricolo delle acque reflue urbane è possibile grazie alla fitodepurazione. Ciò potrebbe portare al riuso di ingenti quantitativi di acqua con un doppio beneficio: ridurre i costi per le aziende agricole ed evitare gli sversamenti, tutelando natura e salute dei cittadini, al contempo costosi interventi negli impianti. In tale settore le linee di finanziamento abbondano quindi invitiamo il Comune a farsi parte attiva e a pensare a salvaguardare la comunità”, concludono i consiglieri.