Ragusa – Ieri è stato presentato a Roma il piano industriale dell’Eni dove viene confermato quello che già era nell’aria, ovvero la dismissione della chimica di base che colpisce gli stabilimenti siciliani compreso Versalis a Ragusa. E’ quanto afferma il segretario generale Cgil Ragusa in una nota stampa diffusa oggi che riportiamo di seguito. Più che piano industriale è un piano di dismissione e disimpegno, afferma Scifo, dove è apparso in maniera purtroppo chiara l’inesistenza di un progetto di trasformazione. Non c’è prospettiva di sviluppo ne è una chiara volontà di mettere investimenti concreti per la riconversione.
La chiusura di Versalis significa per Ragusa una drastica riduzione del perimetro industriale con gravi ricadute occupazionali ed economiche. A rischio tutti i posti di lavoro del sito, soprattutto quelli dell’indotto che perderanno immediatamente il lavoro nel momento in cui sarà fermato l’impianto come annunciato da Eni. Questa dell’Eni è una tappa drammatica dentro il percorso di deindustrializzazione che sta attraversando l’Italia. A pesare ancora di più c’è l’assenza di un ruolo del Governo che sta alla finestra a guardare questi processi. Compreso quello regionale che in assenza di una visione strategica sull’industria nell’isola rimane immobile ed assistere passivamente alla desertificazione produttiva.
Per questo già ieri stesso a Roma è stato proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori dei siti Eni sia del diretto che nell’indotto. Anche a Ragusa avvieremo una mobilitazione per dire no alla dismissione di Eni e per chiedere un vero piano industriale di riconversione che non può e non deve prevedere primo, secondo e terzo tempo, ma chiarezza e concretezza affinché nessun posto di lavoro venga perduto.