Non si terranno il prossimo 15 dicembre le elezioni di secondo grado per la scelta dei rappresentati istituzionali presso le province siciliane. E’ questo il risultato della votazione che si è tenuta nel tardo pomeriggio di oggi all’ARS. Nel contempo si è fissato un nuovo limite temporale: dal 6 aprile al 27 aprile 2025 con un termine ultimo che non dovrà comunque superare il 30 giugno 2025. Questa decisione, sommata all’approvazione avvenuta in mattinata da parte della I Commissione Affari Istituzionali presieduta dall’Onorevole Ignazio Abbate, del testo che contiene la legge per l’elezione di primo grado, porta a pensare che l’indirizzo politico sia chiaro: bisogna ripristinare le province attraverso un’elezione diretta da parte dei cittadini.
Il DDL verrà inviato adesso in Commissione Bilancio che dovrà dare l’ok in tempi ristretti per consentire ai cittadini siciliani di eleggere direttamente i propri rappresentanti. Un DDL voluto fortemente dal deputato democristiano e firmato dai cinque capigruppo di maggioranza. “Sono stati presentati diversi emendamenti sostitutivi al testo per fare decadere le oltre 600 proposte di modifica, gran parte delle quali presentate dai deputati pentastellati con il solo fine di ingolfare la macchina legislativa. Per fortuna – continua il presidente della I Commissione – i deputati che fanno parte della commissione hanno garantito un rapido passaggio durante la seduta di oggi e quindi una speranza concreta di poter riportare, finalmente, alle urne i siciliani la prossima primavera.
In questo nuovo testo, rispetto al passato, abbiamo inserito la soglia minima del 40% di rappresentanza di genere nelle giunte delle Città Metropolitane e all’atto della presentazione delle liste elettorali. Rispetto al passato sono state apportate delle modifiche che dovrebbero soddisfare le aspettative di tutti i componenti della maggioranza. Sono convinto che la maggioranza riuscirà a rimanere coesa e concentrata sull’unico obiettivo: ridare ai siciliani il diritto di scegliersi i propri rappresentanti”.