Ragusa – Sembrerebbe proprio che questo mese di ottobre, nel mondo politico ragusano, possa passare alla cronaca come il mese degli ‘strappi’. Si era infatti aperto con l’uscita dalla maggioranza di tre consiglieri comunali eletti nelle liste di tale compagine, ovvero Federico Bennardo, Rossana Caruso e Sebastiano Zagami. Si avvia ora a chiusura, il mese di ottobre, con un addio (altro che strappo!), tra Saverio Buscemi e il suo leader di Sud chiama Nord, Cateno De Luca. Uno strappo tutto interno al movimento/partito del sindaco di Taormina, che è ancora prematuro prevedere se avrà ripercussioni sull’amministrazione Cassì. Per il momento infatti Buscemi ha dichiarato “in riferimento alla mia posizione all’interno del civico consesso, valuteremo col mio gruppo e col sindaco se vi siano ancora i presupposti perché il mio percorso continui all’interno della maggioranza”. Per quanto invece riguarda l’uscita dal partito deluchiano, che Buscemi aveva in pratica creato dal nulla a Ragusa, e per il quale si era speso senza remore, ecco le sue considerazioni.
“Scelta presa a malincuore, disilluso da Cateno De Luca sono rimasto ancorato ai principi originari del Movimento”
Il consigliere comunale di Ragusa, Saverio Buscemi, dopo un’ampia riflessione, non condividendo le nuove traiettorie politiche assunte dal movimento, ha deciso di rassegnare le proprie dimissioni da Sud chiama Nord e da componente della segreteria regionale. “Una scelta che compio a malincuore – afferma Buscemi – ma, per quanto mi riguarda, doverosa e di coerenza. Infatti, io resto idealmente ancorato alle idee originarie di Sud chiama Nord, movimento che ho visto nascere e che, in prima persona, ho contribuito a fare crescere a Ragusa e provincia. Piuttosto, per quello che posso vedere, è il movimento legato all’on. Cateno De Luca che si è snaturato: oggi si parla di potere dialogare, a livello regionale, con quella classe dirigente che abbiamo combattuto per anni, abbiamo sempre parlato e sostenuto l’idea di poter cambiare la Sicilia con Cateno De Luca presidente, ma oggi è più importante governare a tutti i costi a prescindere da chi sia il nostro compagno di viaggio e che l’epurazione e il totale rinnovamento, per noi un tempo indispensabile, della classe dirigente si possa risolvere non ricandidando questo o quello. Ecco, ho iniziato a fare politica seguendo Cateno perché ha sempre parlato di un movimento post ideologico che non si colloca né a destra né a sinistra e che, di certo, mai a livello regionale si possa unire a quella classe dirigente che negli ultimi trent’anni ha paralizzato e messo in ginocchio la nostra Sicilia”. Buscemi continua: “Voglio ribadire che resterò fedele ai miei convincimenti e da uomo libero e senza padroni politici, quale mi ritengo. Assieme a molti amici che hanno compiuto lo stesso mio percorso e che, al pari mio, sono parecchio delusi, andremo avanti imponendoci un cambio di passo e un piglio diverso per dare a questa amministrazione comunale un contributo ancora più fattivo”.
“Mi pare – continua – di avere dimostrato di non soffrire della “Sindrome della poltrona”, da assessore designato direttamente dal sindaco, per l’impegno dimostrato in campagna elettorale. Credo di essere l’unico ad avere rinunciato ad una posizione che, tra l’altro, mi sono guadagnato anche sul campo, risultando pure il primo degli eletti della mia lista per provare a far crescere un gruppo che, da un po’ di tempo, ha smesso di parlare alla pancia delle persone. Da oggi porterò avanti la mia e la nostra battaglia di coerenza e lo farò fuori da Sud chiama Nord. Ringrazio Cateno De Luca per questo percorso fatto insieme. A lui potrò solo dire che mi troverà, se vorrà, dove mi ha lasciato ovvero a portare avanti i principi che ho proprio appreso da lui e che oggi ha disilluso. In riferimento alla mia posizione all’interno del civico consesso, valuteremo col mio gruppo e col sindaco se vi siano ancora i presupposti perché il mio percorso continui all’interno della maggioranza”. (da.di.)