In occasione della ricorrenza della Festa dei Morti, BCsicilia di Isola delle Femmine, in collaborazione con Memoranda, organizza una mostra sulla suggestiva tradizione legata ai defunti. L’iniziativa dal titolo “Ricordando la Festa dei Morti” è una esposizione di antichi giocattoli della collezione di Agata Sandrone e Francesco D’Attardi, con il tradizionale cannistru, un cesto colmo di dolciumi di ogni genere e in particolare u Pupu ri zuccaru. La mostra ospitata presso la Casa Museo Joe Di Maggio in via Cutino, 14 a Isola delle Femmine si terrà venerdì 1 novembre dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 18,00, Inoltre sabato 2 e domenica 3 dalle 10,00 alle 13,00. L’ingresso Libero.
La tradizione della festa dei morti, negli ultimi anni, sta smarrendo i connotati culturali tipici siciliani. In passato, le festività religiose erano tappe importantissime sia per le comunità di fedeli, sia per i lavoratori, in quanto i giorni di festa segnavano le pause di riposo dalle pesanti fatiche nei campi. Il 2 Novembre era il giorno dei morti, una festività tanto cara soprattutto ai bambini perché, a differenza di oggi, in Sicilia, fino a qualche ecennio fa, non esisteva ancora l’usanza di scambiarsi regali la vigilia di Natale, per cui questa era l’unica occasione per ricevere doni.
Contrariamente a quanto possa sembrare, in passato non era una giornata di lutto, ma di festa, soprattutto per i bambini che ricevevano in dono dai “morticini”: giocattoli e dolci.
La notte tra l’1 e il 2 novembre accendevano un lumino davanti la foto dei loro cari defunti, recitando preghiere come il Padre Nostro e un’antica orazione siciliana riportata negli iscritti del Pitrè: «Armi santi, armi santi, io sugnu uno e vuatri siti tanti: mentri sugnu ‘ntra stu munnu di guai, cosi di morti mittitiminni assai». (Anime sante, anime sante, io sono uno e voi siete tanti; mentre sono in questo mondo di guai regali dei morti mettetene in abbondanza), prima di coricarsi per la notte mettevano le scarpe sotto il letto e un cesto di vimini.
La mattina del 2 i bambini si svegliavano molto presto, e il primo pensiero era quello di guardare sotto il letto, dove dentro le scarpe trovavano delle monetine e qualche dolcetto, mentre nella cesta scoprivano frutta secca, biscotti e un pupo di zucchero, per i più fortunati qualche abito o dei giochi che potevano essere di legno o di latta e per le bambine delle bambole di pezza.
Lo scopo della sede di BCsicilia di Isola delle Femmine, presieduta da Agata Sandrone, è quello di non far perdere la tradizione siciliana del 2 Novembre, mettendo in mostra il famoso cannistrù, e al centro verrà dedicato alla “pupaccena” o “pupo ri zuccaru” che sarà rappresentata da un paladino, attorno al quale verrà posta la frutta secca castagne, noci, mandorle , fichi secchi, melograni e i sorbi. Accanto a questi frutti non manceranno i tradizionali biscotti, i taralli, i tetù, le reginelle e i mostaccioli (detti anche ossa ri morti), ultimo elemento la frutta martorana. Faranno da contorno antichi giocattoli dal periodo delle nostre nonne.