Ragusa – Giovedì 7 novembre 2024, alle ore 18:30, presso la Sala del Consiglio Comunale di Scicli, sarà presentato il 25° Rapporto Zoomafia della LAV e si analizzeranno i dati relativi allo sfruttamento criminale degli animali e al coinvolgimento della criminalità organizzata in questo settore registrati in particolare nel 2023 nella provincia di Ragusa. Dopo i saluti istituzionali a cura del sindaco Mario Marino e della presidente del Consiglio Comunale Desiré Ficili, interverranno il Dott. Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’Osservatorio Zoomafia LAV, la Dott.ssa Resi Iurato responsabile LAV Ragusa e il Dott. Gianluca Floridia, rappresentante di Libera contro le mafie del Coordinamento di Ragusa.
Combattimenti tra animali, corse clandestine di cavalli, traffico di cuccioli, truffe nell’ippica, business illegale dei canili, contrabbando di fauna e bracconaggio organizzato, macellazioni clandestine e abigeato, pesca di frodo e illegalità nel comparto ittico, uso di animali a scopo intimidatorio o per lo spaccio di droga, traffici di animali via internet e zoocriminalità minorile: questi gli argomenti analizzati nel Rapporto Zoomafia.
In particolare, nella provincia di Ragusa è stato rilevato, attraverso i dati forniti dalle Procure italiane, che nel 2023 sono stati aperti 52 procedimenti penali e indagate 42 persone per reati contro gli animali. La LAV sottolinea quindi l’urgenza di intensificare i controlli e le misure di prevenzione per garantire la protezione degli animali, e di promuovere una cultura basata sul rispetto e la tutela dei loro diritti, sollecitando una più ampia attenzione da parte della società civile.
Le corse clandestine di cavalli assumono, in tema di illegalità e controllo del territorio, particolare rilevanza – afferma Ciro Troiano che aggiunge – Tali corse, attività criminale lungamente sottovalutata, insieme alle scommesse illegali e al rischio per la incolumità di persone e animali, rappresentano una plateale manifestazione del potere della criminalità che si appropria di pezzi del territorio. Si sbaglia se si pensa che siano attività delinquenziali residuali - continua Troiano. - Se si contestualizzano alcuni fenomeni, si scopre che non sono affatto attività illegali trascurabili. Se, ad esempio, si controllano i pascoli, ciò vuol dire mettere le mani su uno degli affari più cospicui e remunerativi del territorio, che non ha nulla da invidiare agli altri business criminali. Insomma, - conclude Troiano -, sono molteplici gli interessi nello sfruttamento criminale degli animali che possono stimolare gli appetiti della criminalità organizzata e i casi accertati lo dimostrano”.