Ragusa – L’affascinante palcoscenico del Teatro Donnafugata, piccolo scrigno d’arte nel cuore di Ragusa Ibla, si prepara ad accogliere il secondo spettacolo della nuova stagione teatrale 2024-2025. Venerdì 15 e sabato 16 novembre alle ore 20.30 sarà la volta di “Figli di Abramo” con Stefano Sabelli, opera intensa e ricca di suggestioni che si ispira a “Abrahams barn” di Svein Tindberg, considerata in Norvegia un vero Blockbuster del Teatro di narrazione. Adattata e messa in scena dallo stesso Sabelli, con la traduzione e regia di Gianluca Iumento, la messinscena è arricchita dalle musiche dal vivo eseguite dai musicisti Manuel Petti, Marco Molino, Daniele Giardina, Irene Apollonio e Lorenzo Mastrogiuseppe.
Lo spettacolo può considerarsi un vero viaggio nel tempo e nello spazio lungo la storia e le vicissitudini di Abramo, figura cardine per le tre religioni monoteiste: Ebraismo, Cristianesimo e Islam. Il racconto è arricchito da esperienze personali di Sabelli, che ne fanno un’opera unica e appassionante, dando forma al “diario di viaggio” di un attore che da Gerusalemme, seguendo una guida palestinese appassionata dei film di Trinità, si mette “alla ricerca dell’Abramo perduto”. Con ironia, affabulazione e riferimenti all’attualità, Sabelli ricostruisce la vita di Abramo come un “mistero buffo”, evocando le sue vicende legate al monoteismo e alla fede. “Figli di Abramo” affronta con brillantezza e profondità l’origine comune delle tre grandi fedi monoteiste, raccontando tanto i legami quanto i conflitti che da millenni caratterizzano popoli “fratelli”.
“Siamo felici di portare in scena quest’opera che tocca temi universali e profondamente attuali – hanno commentato le direttrici artistiche Vicky e Costanza DiQuattro – come la ricerca delle proprie radici e la possibilità di costruire ponti di dialogo tra culture diverse”. Prima dei due appuntamenti ci sarà il consueto aperitivo offerto nel foyer del teatro.