Ragusa – “La vicenda Versalis non è tanto una questione politica o territoriale, ma di umanità. Per comprenderla basta infatti mettersi nei panni dei dipendenti (e delle famiglie) a cui è stata comunicata una imminente chiusura”. E’ quanto si legge in una nota stampa a firma del gruppo consiliare Cassì Sindaco / Direzione Ragusa, diramato oggi dopo lo sciopero dei lavoratori Versalis che si è tenuto a Ragusa. “Basta immedesimarsi nei lavoratori dell’indotto: un autotrasportatore che ha recentemente rinnovato il proprio mezzo per andare incontro alle esigenze dell’azienda, cosa dovrebbe fare adesso? Riconvertirtisi a proprie spese per tentare di entrare in un altro mercato, col rischio che sia già saturo? Prendere la famiglia, estirparla dalla propria terra e dall’oggi al domani trasferirsi in un’altra regione?
Parliamo, solo per dare qualche numero, di 46 ditte associate di autotrasporto con 135 mezzi e altrettanti autisti – si legge nella nota stampa del gruppo consiliare – a fronte di una multinazionale a controllo pubblico che nel 2023 ha avuto un utile netto di 4,7 miliardi.
Le logiche del profitto, le dinamiche del mercato, non possono avere la precedenza sulla vita delle persone; specie se quelle persone sono le stesse che hanno dedicato la loro vita all’azienda.
Come ha ben denunciato il sindaco Peppe Cassì, è evidente come, diversamente da altri impianti, per lo stabilimento di Ragusa ci siano solo belle parole e nessun piano di riconversione industriale.
Ci uniamo quindi alla richiesta di posticipare la chiusura in modo da consentire di trovare le migliori soluzioni possibili tanto per i lavoratori dell’azienda quanto per quelli dell’indotto”.